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Libera (al)le vele. Parte “La memoria non va in vacanza” [FOTO E VIDEO]

Il 20 luglio è iniziata una settimana ricca di appuntamenti con Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che vede i rappresentanti del Coordinamento di Libera Cosenza Roberta Lanzino impegnati sul territorio cosentino e con tre appuntamenti solo su quello paolano. Da dove iniziare questa intensa settimana? Da un posto e con persone colpite dalla brutalità, quale quella di un incendio, che ancora siamo costretti ad archiviare come incendio ad opera di ignoti. Ignoti che pesano per un territorio e gravano ad un’associazione sportiva quale il Club Nautico, che unisce lo sport al sociale.

liberaI seminari organizzati da Libera hanno lo scopo di comprendere il nostro territorio affrontandolo da più parti, dalla storia in loco del fenomeno mafioso e delle azioni di contrasto, all’ambiente deturpato per via della non curanza delle normative vigenti e della natura di un territorio, passando per il lavoro che la memoria svolge e l’importanza che assume per Libera quanto per tutti i cittadini, e la Costituzione con i nostri diritti e doveri. Il tutto per comprendere la dimensione del cittadino che si trova impegnato nella vita quotidiana, ma vede sottrarsi la propria essenza di cittadino quando il sistema riporta degli ingranaggi difettosi, non permettendo più la partecipazione collettiva alla vita di uno Stato.

liberaCurioso è il tentativo fatto da Libera, di non andare in vacanza e di non mandare in vacanza la memoria, ma di costruire una coscienza sociale, una corresponsabilità in un luogo che a luglio ricorre nell’immaginario vacanziero, ossia in riva al mare, assieme a semplici bagnanti e agli amici del Club Nautico che lentamente riprendono le proprie attività, dimostrando una forte resistenza, e al loro fianco persone che desiderano costruire una rete che sia espressione comune di questa resistenza. Organizzati in quattro gruppi tematici, quali ambiente (affidato a Carlo Tansi), territorio (Marta Perrotta), Costituzione (Donatella Loprieno) e memoria (Giap Parini e Don Tommaso Scicchitano), le persone partecipanti, di tutte le età, si sono suddivisi in base alle proprie aspettative e curiosità che le quattro aree tematiche hanno suscitato. Per chi pensa a dei classici seminari in cui vengono impartite lezioni è in forte errore. Infatti, la predisposizione di Libera al dialogo è fattore imperante del suo operato sul territorio. Così i seminari si svolgono in un’orizzontalità che genera sapere attraverso il dialogo, conoscendo opinioni ed esperienze dei partecipanti; questo metodo permette una approfondimento delle tematiche, ponendole in relazioni a fatti noi vicini e ad esperienze che viviamo giorno per giorno.

liberaNel gruppo “Costituzione” con Donatella Loprieno, i diritti fondamentali sono stati analizzati partendo dalla visione del mondo dei partecipanti più piccoli (per dato anagrafico), riscoprendo il valore emblematico del lavoro, posto come pilastro della Costituzione ed elemento alla base della vita di un essere umano. Il gruppo “Territorio”, con Marta Perrotta e affiancata da Luca Tritto, ha avuto un ricco dibattito nutrito dall’esperienza di Franco Cortese, risalendo il filo della storia della criminalità organizzata in particolare legato al territorio paolano; nutrito, inoltre il dibattito, guardando alle cause e ipotizzando possibili soluzioni al problema mafia. Importante il contributo nel gruppo “Memoria” di Giap Parini e Don Tommaso Scicchitano, facendo capire come il ricordo non basti a strutturare una memoria, bensì quest’ultima necessita di una condivisione, di un costante raccontare e di una rete di persone disposte a fare propria la memoria, fino a farla diventare un impegno e capire le circostanze di allora come quelle di oggi. La questione ambientale, affrontata da Carlo Tansi, non può che partire dalle esigenze locali, ossia dalle numerose costruzioni in zona R4, ossia ad alto rischio geomorfologico, (come non pensare dunque alla frana lungo il costone che sorregge l’ospedale di Paola?!). Aree tematiche che sembrano essere troppo macro, ma che Libera riesce ad ancorare nei territori in cui opera e lungo il litorale tirrenico, come nel resto della Provincia cosentina, attraverso un lavoro che spesso si svolge in sordina e in assenza di proclami, ma con un costante lavorio accanto ai familiari delle vittime di mafia, di chi si trova in difficoltà e di chi decide di partire dai beni confiscati alla mafia.

di Fabrizio Di Buono

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