comitato de grazia

Intimidazioni ad Amantea, interviene il Comitato De Grazia

Dopo gli atti intimidatori ai danni di più membri dell’amministrazione comunale di Amantea, i quali hanno ricevuto dei proiettili in perfetto stile mafioso, associazioni e comitati si sono mobilitati per dimostrare vicinanza al sindaco Monica Sabatino, al vice sindaco Giovanni Morelli, al consigliere Franco Chilelli e all’assessore al bilancio e lavori pubblici Sergio Tempo. Anche il Comitato Natale De Grazia, attivo sul territorio amanteano e non solo, ha voluto dimostrare solidarietà attraverso il comunicato diramato a messo stampa, ma sottolineando che per cambiare le cose attorno a noi bisogna prima cambiare noi stessi.

NELLA LOTTA ALLA MAFIA OCCORRE ANDARE OLTRE LA SOLIDARIETA’

«Per sconfiggere la mafia che è intorno a noi bisogna prima sconfiggere la mafia che è dentro di noi»

Il Comitato civico “Natale de Grazia” esprime solidarietà agli amministratori comunali di Amantea che hanno recentemente subito gravi atti intimidatori di stampo mafioso e ci associamo alla unanime condanna espressa dalla parte più sensibile e migliore della società civile.

Come Associazione che porta avanti da diversi anni battaglie strettamente connesse al fenomeno dell’illegalità e della criminalità organizzata, con particolare attenzione ai reati ambientali che provocano gravissimi danni alla salute dei cittadini, crediamo che l’intera comunità locale, se vuole veramente contribuire a sanare il suo corpo malato di mafiosità, debba andare oltre la solidarietà occasionale.

Affinché anche questa volta, come altre volte nel passato, l’impegno delle istituzioni e dei cittadini non si esaurisca in una manifestazione pubblica, in un documento inviato alle autorità, in tanti buoni propositi, poi disattesi, bisogna invertire rotta e prendere atto della necessità di costruire un itinerario lungo e difficile che realizzi veramente una cultura antimafiosa nelle coscienze singole ed in quella collettiva. Noi crediamo che ad Amantea la lotta contro il radicamento dei gruppi criminali, richieda un impegno corale coraggioso e continuo, sia da parte delle istituzioni che dei singoli cittadini; e che occorre introdurre un’etica della legalità e della responsabilità di tutti e di ognuno. Nessuno deve pensare che quanto accaduto agli odierni amministratori sia una parentesi infelice in una comunità sana, perché negli ultimi trentacinque anni si sono succeduti episodi anche più gravi  che occorre sempre ricordare, ma che non hanno insegnato molto alle amministrazioni comunali ed ai singoli cittadini di Amantea. E’ necessario tracciare una netta linea di confine tra istituzioni e criminalità, tra Stato e antistato eliminando le zone d’ombra.

Per invertire rotta ed avviare un lungo cammino di rinascita della città occorre a) che le istituzioni, quella comunale in primo luogo, devono perseguire sempre il principio dell’assoluta legalità e trasparenza in ogni loro decisione, per traslarla sul comportamento di ogni singolo cittadino; b) che i reati edilizi, ambientali, tributari, stradali, commerciali devono essere perseguiti con il massimo rigore e vigore, senza indecisioni, clientelismo elettorale o tutela familiare; a tal fine occorre realizzare una diversa sinergia tra Polizia municipale e forze dell’ordine statali presenti sul territorio. c) occorre realizzare una politica giovanile che finora è mancata e che neanche l’attuale amministrazione sta avviando;nello specifico, bisogna creare spazi sociali per i giovani, luoghi di incontro che facciano preferire una vita associativa sana all’anomica vita di strada che favorisce in loro la crescita di un’etica utilitaristica ed individualistica, rendendoli così facile preda dei reclutatori mafiosi; d) è necessario favorire  ed incentivare l’attività delle numerose Associazioni  operanti in città, che hanno l’obbligo morale di attuare iniziative e forme organizzative che attraggano i giovani. A tal fine vanno loro garantite anche sedi opportune ed idonee agli scopi, utilizzando sia la Casa delle culture che il convento di S. Bernardino, ma anche la Casa Cantoniera di Campora;queste strutture pubbliche dovranno essere impiegate per una funzione sociale che finora è mancata (ludoteche, mediateche, cineforum, sale  musicali, ecc.) d) le parrocchiesono chiamate a svolgere, come loro missione importantissima, un’azione di socializzazione dei giovani e giovanissimi, riattivando forme associative in scomparse da tempo; e) dovrà essere riorganizzata la Biblioteca comunale, da aprire al pubblico anche nelle ore pomeridiane, presso la Casa delle Culture che consente  facile raggiungibilità ed ottimale utilizzo del luogo.f) occorre costruire un rapporto più stretto tra amministrazione comunale e scuole; a tal fine proponiamo l’istituzione di una borsa di studio, permanente, da assegnare ai migliori lavori prodotti dagli alunni, e fissando una giornata di premiazione a scadenza annuale, che sia anche una “giornata antimafia” celebrata nell’auditorium della Casa della Cultura.

Queste,  e tante altre ancora, sono le cose che si possono fare affinché diventino costume di ogni cittadino i valori della legalità e della solidarietà, l’importanza della cultura e del sapere, il rispetto degli altri, l’amore per l’ambiente ed il territorio, l’impegno a  voler rendere migliore la propria città, a farla rinascere scrollandosi di dosso la sua storia negativa degli ultimi decenni. Non solo gli amministratori e coloro che svolgono ruoli specifici nella lotta alla criminalità ma essenzialmente tutti noi cittadini di Amantea dobbiamo convincerci che per sconfiggere la mafia che è intorno a noi dobbiamo anche sconfiggere la mafia che è dentro di noi.

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