Inutile girarci intorno, il sasso lanciato nello stagno dal duo amministrativo composto da Francesco Sbano e Dario Gaetano, apparsi in pompa magna con un comunicato pubblicato su testate cartacee e piattaforme web meno che su questa e sul quotidiano “La Provincia”, ha turbato i già fragili equilibri sussistenti tra colleghi ormai sull’orlo del punto di rottura. La notizia, se confermata, sarebbe dirompente, in quanto – per la prima volta da tre anni e mezzo a questa parte – vedrebbe il sindaco in persona intenzionato a gettare la spugna e mandare tutti a casa. L’espressione più calzante potrebbe addirittura essere un’altra, ma non volendo trascinare il prestigio della testata in un linguaggio azzardoso e scurrile, è forse meglio attenersi alla scarna realtà di una ricostruzione formulata a partire da un concitato scambio di battute che sarebbe intercorso, l’altro ieri mattina, nei pressi dell’atrio del tribunale cittadino, laddove è spesso avvenuto che la giunta si riunisse per canonici convenevoli e conciliaboli più seriosi. Essendosi sviluppata in un ambiente “pubblico”, la discussione sarebbe stata orecchiata da molti testimoni e, dai resoconti registrati tra di loro, si potrebbe pensare all’evoluzione di una situazione “allarmante” per il prosieguo dell’amministrazione. Perché, contrapposti, il sindaco da un lato e due assessori dall’altro, avrebbero dato vita ad un battibecco talmente intenso da essersi concluso con l’invocazione reciproca delle dimissioni. Basilio Ferrari, affiancato dall’assessore Stefano Mannarino, avrebbe affrontato a muso duro le contestazioni mossegli dal duo di “Grande Paola”, composto da Francesco Sbano (vicesindaco) e da Dario Gaetano, delegato ai lavori pubblici. Oggetto della contesa sarebbe stata l’analisi alla quale il primo cittadino avrebbe dovuto sottoporre le “lamentele” espresse pubblicamente dai suoi estemporanei contestatori, questioni che potrebbero essere ascritte all’esclusiva modalità relazionale che sarebbe sorta tra il sindaco, alcuni consiglieri di sua fiducia (pare che Mimmo De Rosa passeggiasse nervosamente, cellulare all’orecchio, nei pressi dell’inedita adunanza), ed il Pri di Sergio Stancato. Probabilmente stanchi di questo andazzo, condizionato “pesantemente” da infelici esiti sorti in seno all’assessorato gestito proprio dal partito dell’edera, Gaetano&Sbano avrebbero rigettato completamente ogni ipotesi di accordo al ribasso. In buona sostanza, per il duo ormai in rotta di collisione, tutte le deleghe gestite dal Pri sarebbero deficitarie. Dal servizio idrico alla viabilità (laddove il consigliere Serpa starebbe aspettando da tempo immemore due segnali di “stop” per la Marina, mentre l’apertura delle buste per l’assegnazione della gestione dei parcheggi a pagamento avrebbe registrato un brusco arresto a causa dell’inidoneità di un bando predisposto con almeno tre anni di ritardo) passando per lo strano caso di smarrimento degli incartamenti relativi al Psc, di argomenti per una “resa dei conti” dall’esito rovinoso ce ne sarebbero stati parecchi. Si tenga a mente che, in caso di dimissioni, Basilio Ferrari avrebbe comunque venti giorni per ripensarci. Al momento però le avrebbe solo minacciate e, tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare (o qualche “accomodamento”).
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