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Nota diramata dalla Cgil, nella sua declinazione Filt (Federazione Italiana Lavoratori Trasporti)
La Filt Cgil del Comprensorio di Cosenza riunitasi a Paola con il gruppo dirigente dei ferrovieri ha discusso delle criticità delle Ferrovie dello Stato che interessano il territorio provinciale.
A preoccupare il sindacato è il risvolto sociale che ci sarà in questo territorio se le scelte di ferrovie dello Stato saranno attuate. Ormai, appare chiaro che le società del Gruppo Ferrovie dello Stato RFI e Trenitalia con il tempo stanno sempre più abbandonando i siti produttivi della nostra provincia per trasferirli in altri comprensori.
In passato, le ferrovie hanno rappresentato per il nostro territorio la prima fabbrica, luogo di lavoro per migliaia di padri di famiglia. In molte città si sono costruiti interi quartieri e centri ricreativi per ospitare i ferrovieri, oggi ormai questo patrimonio anche sociale sta scomparendo gradualmente.
Le politiche aziendali sempre più orientate a svolgere un ruolo esclusivamente economico, e non più sociale, stanno penalizzando ovviamente centri importanti nelle città di Cosenza, Paola e Sibari.
In questi ultimi anni sono stati chiusi e trasferiti molti uffici e impianti produttivi, ed oggi quello che preoccupa ancora di più il sindacato è l’intenzione di Trenitalia di chiudere l’officina a Paola, la chiusura dell’impianto associato del bordo (Capitreno) e del macchina (macchinisti) a Cosenza e il graduale abbandono della linea Cosenza – Sibari – Metaponto.
Inoltre, è bene ricordare, che la dorsale ferroviaria Paola – Cosenza è collegata da una galleria di circa 16 KM che presenta notevoli problemi di sicurezza e l’officina di Paola con il suo carro soccorso ad oggi garantisce l’intervento immediato in galleria in caso di emergenze.
Sono state anche queste le ragioni che le officine di Paola e di Cosenza, solo pochi anni fa, con accordo tra sindacato e Trenitalia si erano accorpate in una unica struttura più funzionale a Paola, baricentrica e sul tirreno dove vi è il traffico Principale e sede del carro soccorso.
La chiusura di questo impianto e quindi lo smantellamento della squadra di soccorso con relative strutture logistiche, comprometterebbe concretamente e seriamente la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori, visto, che tutte le funzioni dell’officina di Paola sarebbero assegnate ad impianti diversi e chiaramente molto distanti dal territorio cosentino.
Inoltre, la eventuale chiusura dell’impianto associato del bordo e del macchina, che gestisce il personale di Cosenza e Sibari per i Capitreno e Cosenza, Sibari e Paola, per i macchinisti del trasporto regionale di Trenitalia, indicherebbe una significativa perdita di posti di lavoro e funzioni, le quali, queste ultime verrebbero trasferite altrove.
Questa sciagurata ipotesi se realizzata determinerebbe anche il depotenziamento della squadra di manovra e ripercussioni importanti anche nelle attività di supporto a FS (imprese di pulizie di treni e stazioni). Per queste ragioni la FILT CGIL cosentina ritiene indispensabile evitare la chiusura dell’officina di Paola che oggi garantisce la sicurezza e l’incolumità dei viaggiatori e dei lavoratori, come pure ritiene indispensabile che l’azienda crei le condizioni, possibili, che permettano il potenziamento dell’impianto associato di Cosenza con l’istituzione come già accade in molte altre realtà, di un Turno di Zona dei capitreno anche a Paola. Ciò permetterebbe di acquisire maggiore produzione quindi lavoro a tutela del territorio e dei lavoratori calabresi con un risparmio economico per Trenitalia.
Per queste ragioni, la FILT CGIL cercherà in tutti i modi e con gli strumenti a propria disposizione di evitare la chiusura di questi impianti, di salvaguardare il lavoro, di salvaguardare la sicurezza dei cittadini e di porre i problemi anche al mondo politico per farsi portavoce all’interno delle istituzioni.
