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Paola – Il “Salotto della Calabria” di Corso Roma pare ormai un “Garage”

Il glorificato “salotto della Calabria”, nel quale l’amministrazione Ferrari avrebbe forse voluto accogliere Capi di Stato e di Governo, da qualche tempo sembra lo “sgabuzzino di Paola”.

È li, infatti, che il cittadino può trovare – soprattutto alla domenica – gli stracci e le salviette, gli accessori per la cucina, le chiavi per svitare un bullone e tanti altri articoli ideali al funzionamento della casa e alla cura della persona. Siffatto “sgabuzzino”, reso chic dalla presenza di attività commerciali che brillano per spirito d’iniziativa (e di sopportazione), ultimamente – come tutti i ripostigli – non appare come un angolo della casa in cui invitare gli ospiti a sedersi e dissertare.

Retrocesso probabilmente a “garage”, Corso Roma ha iniziato ad avvertire il peso dei tanti veicoli che lo hanno attraversato nonostante la sua natura di “isola pedonale”, ed è collassato nei suoi punti più deboli che sono soltanto i “primi”, perché a questo punto possono solo verificarsi rotture più “consistenti” rispetto ad un “semplice” tombino crepato.

Fatto sta che il “garage del centro cittadino” si conferma ottima area di sosta, ed anche l’altro ieri, come testimonia la foto in evidenza sull’articolo, vedeva la presenza fiera di un furgoncino che, per quanto minuscolo, non sarebbe dovuto stare li. A due passi dalle gomme del mezzo, un lastra di pietra copriva l’oscenità di una fresca rottura, opera di una mano pietosa che forse continua a credere alla possibilità di un ripristino generale del “sistema Paola”. Un’idea di città che è ben presente nella cittadinanza, spesso artefice di soluzioni autonome laddove non è arrivata l’attenzione dovuta, pertanto una possibilità che continua a sussistere. Nonostante le lastre di pietra e nonostante le “pezze giustificative”.

Un esempio, in questo senso, è costituito dai commercianti “superstiti”, rimasti ad illuminare il Corso che un tempo significava “Centro Città”. Gli “scampati” alla grande moria di attività che ha decimato i negozi in seguito all’instaurazione di uno stato di crisi economica globale ma, soprattutto, dopo la pavimentazione esclusivamente pedonale dell’area, continuano ad essere presenti con senso civico. Persino il degrado di una pietra pietosa, per loro, costituisce un danno non solo d’immagine.

Se la regola impone che quel tratto di strada dev’essere appannaggio del solo calpestio, perché mai succede ancora che macchine e furgoni vengano regolarmente censiti sulla sua superficie? Misteri di questa attualità.

#anchequestaèpaola

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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