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Paola – Caos Ufficio Stampa: per “Paola al Centro” è malessere di Ferrari

Il movimento politico con diritto di voto e di parola in Consiglio Comunale, “Paola al Centro”, è intervenuto nel merito della polemica innescata dal sindaco di Paola, Basilio Ferrari, all’indomani della pubblicazione di un articolo in cui – grazie ad un’attenta analisi politica e “contabile” – è venuta a galla qualche disattenzione opinabile ai fini della spesa “pubblica”. Il primo cittadino paolano, senza rispondere ai rilievi mossi dalla stampa, s’è limitato a screditare il giornalista autore del pezzo (Guido Scarpino), accusandolo di esercitare la propria professione nelle vesti di “oppositore politico” cui ha aggiunto finanche la “malafede”.

Quella che segue è pertanto la presa di posizione di un movimento politico che, capitanato dall’ex candidato a sindaco Carlo Gravina, non ha mai lesinato pareri riguardo l’operato degli addetti all’informazione ma lo ha fatto sempre nel rispetto delle parti.

Il Sindaco di Paola continua nella sua disamministrazione continuando a commettere orrori istituzionali e politici con atti che distruggono quel poco di buono che hanno fatto rimanere nella nostra città. L’attacco a gamba tesa a parte della stampa cittadina è stato da lui compiuto esaltando il significato di scorretto. L’attacco portato alla libera stampa denota un suo malessere politico ed un suo nervosismo istituzionale dovuto alla consapevolezza del mesto tramonto che si avvicina. Questo attacco lo definiamo osceno ed inopportuno in quanto portato verso chi ha sempre liberamente, puntigliosamente, con tanto di riscontri e professionalità, trattato tutti, neri, bianchi e rossi, allo stesso modo, senza sconti e senza timori reverenziali anche verso il nostro stesso movimento. E non è la prima volta che il Sindaco commette questo errore, perché non è servito a nulla una sua singolare querela, sempre contro gli operatori dell’informazione non allineati, prontamente e frettolosamente ritirata per chiara mancanza di sostanza giudiziaria. Non sono serviti a nulla avvicinamenti di amici ed amici degli amici al giornalista, tendenti ad ammorbidire chi, con tutti indistintamente, fa il suo mestiere che è quello “di scoprire, analizzare, descrivere e scegliere notizie per poi diffonderle”. Non sono serviti a nulla nemmeno rifiuti a sedersi attorno al tavolo luculliano della riconciliazione, respinti tramite amici comuni dal giornalista non allineato. Sindaco: la cosa pubblica è un’altra cosa rispetto a quello che lei pensa e che può applicare solo alle sue cose personali. Lei unitamente alla sua amministrazione e maggioranza sta utilizzando denaro pubblico con molta nonchalance, senza un programma, un progetto, una idea, un ragionamento, un fine strategico e soprattutto senza una effettiva necessità.  E purtroppo per lei il bravo giornalista professionista, lo ha sempre scoperto e a lei questo ha dato e da molto fastidio. Noi invece ringraziamo il giornalista in questione, conteso non a caso dalle testate regionali, perché ha fatto conoscere a noi paolani alcune decisioni sue e della sua amministrazione, discutibili e censurabili. E ciò, si badi bene, dopo che per otto anni ha fatto le pulci alla precedente amministrazione. Chi informava la città del primo dissesto fasullo che lei ha promosso in pompa magna? Chi informava i paolani delle spese allegre ed inutili di progettazione e legali che sta facendo in barba all’effettivo bisogno, in contrapposizione ai principi di chi è in dissesto? Chi informava la città sulla totale eccessiva bollettazione dei servizi comunali? Chi portava a conoscenza del popolo ignaro dell’acqua potabile e non potabile? Chi faceva conoscere nei minimi particolari le spese frivole di questa amministrazione come ad esempio per la sola comunicazione migliaia e migliaia di €uro anno? Chi scriveva dei disagi di alcuni suoi consiglieri di maggioranza che la criticavano duramente? Chi elencava ai cittadini i numerosi finanziamenti persi per incapacità dall’amministrazione da lei guidata? Chi faceva conoscere ai cittadini le inchieste sulla nostra città? La società da lei ingaggiata e profumatamente pagata? Non crediamo proprio. Potremmo riempire pagine su quanto la stampa libera ha scritto e denunciato dal suo insediamento fino ad oggi, ma ci fermiamo qui per pudore verso la nostra città. E andando completamente controcorrente alla sua inutile esternazione, noi, invece, oltre a dare la massima ed ampia solidarietà al giornalista professionista Dottor Guido Scarpino, lo ringraziamo per il servizio professionalmente corretto svolto e lo invitiamo a continuare così, notiziando al popolo le verità nella gestione della cosa pubblica. Lei, Sindaco, non ne imbrocca nemmeno una. Entrando nel merito dell’affidamento dato alla “Lenin Montesanto sas” osserviamo. Lei affida un ulteriore incarico inutile in regime di dissesto finanziario a discapito di una città in ginocchio, vessata da tasse assurde ed improponibili per le quali ad ogni piè sospinto lei mette il dissesto, da lei stesso inopportunamente promosso, come giustificazione. Lei affida la comunicazione ad una società, a dire dell’atto amministrativo, con una esperienza ventennale e poi risulta dalle carte che la Lenin Montesano sas è stata costituita nel 2008 ed opera dal 2011. Lei, per giustificare un suo attacco inutile, tenta di fare il professore, sciorinando leggi che non servono, scagliandosi contro la libera stampa e che certamente non giustificano l’attacco che etichettiamo invece come malessere politico-amministrativo. Lei che non ha mai difeso la città di Paola ed i suoi cittadini e difende con il coltello, seppur di cartone, una società di Rossano a 100 km di distanza (quel territorio, combinazione, premia un esponente della sua maggioranza con un premio alla buona amministrazione). Sindaco, se ha qualcosa da dire ci vediamo nella imminente campagna elettorale, augurandoci non il solito suo monologo tra le proprie poche truppe rimaste, ma una serie di confronti nella città con tanti paolani da spettatori, dove le verità finalmente verranno a galla e dove dovrebbe essere costretto a mostrare le carte mai viste da nessuno. Ed anche se mancano sei mesi all’alba, faccia il piacere alla stragrande maggioranza dei paolani, tolga il disturbo.

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