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Articolo pubblicato sull’ultima edizione dell’anno scorso del Quotidiano del Sud, 31.12.2016, pertanto passibile di un mancato aggiornamento riguardo il ripristino – perlomeno per ciò che riguarda la fioriera divelta e lasciata, per giorni, sul terreno di un’aiuola del lungomare – di condizioni diverse da quelle descritte.
Vigilia di Capodanno:
La selettiva riorganizzazione degli spazi strutturati dalle precedenti amministrazioni ha raggiunto il suo punto apicale nel rimaneggiamento del lungomare cittadino.
Dopo le tante opere riviste e, secondo la prospettiva dell’attuale amministrazione, corrette secondo crismi funzionali all’idea di un marketing che pone il comune su una lunghezza d’onda che dovrebbe essere esclusiva delle aziende, è arrivato inesorabile il ritocco del tratto rettilineo più frequentato della città.
Ebbene, dopo aver largamente dissertato sui rebus legati alla progettazione dell’opera “waterfront”, è giunto adesso il momento di dare cronaca delle modalità operative e dei risultati già raggiunti con i lavori.
Chiunque si fosse imbattuto nelle trincee sparse e drappeggiate di rosso a fianco del marciapiede, non avrà potuto fare a meno di notare alcuni dettagli davvero raccapriccianti, frutto di chissà quali sviste e/o atti perpetrati da chissà quale mano molesta.
Mettendo da parte il caso della fioriera commemorativa posta sul punto in cui s’è consumata la tragedia legata alla scomparsa di Michela Bonavita (deceduta in seguito agli esiti di un incidente stradale e oggigiorno eternata nel nome di un comitato popolare) ci sono almeno due panchine in calcestruzzo che hanno subito un destino indegno.
I noti “savoiardi” installati ai tempi dell’amministrazione Perrotta, non sembrano esser stati considerati col dovuto rispetto, perché in un caso la panchina è stata divelta posata su un fianco, in un altro è stata addirittura spaccata a metà e – lasciata capovolta – è stata trasformata in due sgabelli sui quali difficilmente qualcuno potrà sedersi.
