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Paola – Il Dissesto “ferrariano” è costato più del dovuto e i conti ora “torneranno”

Con una missiva protocollata “in uscita” al numero 0086147, il “Ministero dell’Interno” (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali – Direzione Centrale della Finanza Locale) ha comunicato al Comune di Paola l’esito relativo al “Piano di Estinzione dei Debiti” presentato dall’Organo Straordinario di Liquidazione.

Alla data del 28 giugno è giunta pertanto la comunicazione relativa all’esito della seduta, tenuta dalla Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti Locali nella giornata precedente, in cui – esaminando il piano presentato dall’ufficio insediatosi nel Sant’Agostino all’epoca della dichiarazione di dissesto – è stato espresso all’unanimità il parere favorevole riguardo alle modalità di estinzione dei debiti del comune di Paola. Secondo la valutazione dei funzionari romani, che hanno esaminato i prospetti esibiti a dicembre del 2017 dal presidente Giovanni Musacchio (vertice dell’Organo Straordinario di Liquidazione insediato in municipio per decreto del Presidente della Repubblica), le modalità di gestione della più corposa fase della complessa situazione finanziaria, sono finalmente giunte al termine.

Archiviato questo passaggio, qualora tutti i debiti risultino liquidati nell’ambito della procedura semplificata e non sussistono debiti esclusi in tutto o in parte dalla massa passiva, l’organo straordinario potrà procedere ad approvare direttamente il rendiconto della gestione della liquidazione ai sensi dell’articolo 256, comma 11, ed a restituire al Comune di Paola la quota di risorse finanziarie liquide dallo stesso messe a disposizione ed esuberanti rispetto alle necessità della liquidazione dopo il pagamento dei debiti.

Ciò vuol dire che le risorse finanziarie richieste al tempo in cui il “dissesto” era di moda, sono risultate “esagerate”, in ragione del fatto che la stessa massa debitoria “reale” era diversa da quella “paventata”.

Il mutuo richiesto per il dissesto, di cui buona parte tornerà indietro, ammonta a  9milioni e 700mila euro, mentre le anticipazioni richieste alla “Cassa Depositi e Prestiti” dai precedenti amministratori (per le annualità 2012, 2013 e 2014), sono state di 10milioni e 500mila euro.

La procedura adottata dal Ministero dell’Interno è consistita nell’approvazione del Piano di Estinzione, del quale è stata valutata la correttezza della formazione della massa passiva e la correttezza e validità delle scelte nell’acquisizione di risorse proprie.

Avvalendosi del parere consultivo da parte della Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali –  che può formulare rilievi e richieste istruttorie notificandole, per il tramite della Prefettura, all’organo straordinario di liquidazione – il Ministero, una volta concesso il parere favorevole, “sblocca” il rendiconto della gestione che la commissione straordinaria interna al comune è chiamata a trasmettere all’organo di revisione contabile dell’ente, competente sul riscontro della liquidazione e abilitato a verificare la rispondenza tra il piano di estinzione e l’effettiva liquidazione.

Di questo passo, nel giro di un tempo relativamente breve, l’amministrazione potrebbe mettere mano a svariate situazioni “incresciose”, soprattutto quelle ereditate sul piano finanziario dai passati inquilini del Sant’Agostino.

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