In occasione della recente disposizione riguardante il Complesso Monastico di Badia, interdetto alle «persone non autorizzate» per esplicita notifica del “Reparto Biodiversità di Cosenza” del Raggruppamento dei Carabinieri, l’Amministrazione Comunale di Paola ha inteso ribadire la posizione assunta nei mesi scorsi, quando già nel mese di Febbraio ha sollecitato l’interessamento e la collaborazione di tutti gli altri enti coinvolti nella salvaguardia e nella tutela del patrimonio naturale e culturale.
“Segretariato Regionale del MiBAC”, “Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio”, ma anche “Agenzia del Demanio Regionale e Provinciale”, sono state direttamente investite delle problematiche sorte in seguito all’approvazione della nuova Legge Finanziaria, le cui norme in materia di gestione dei Beni Statali, sono parse sin da subito “preoccupanti” per uno dei beni più importanti del patrimonio cittadino.
Nella circostanza, grazie alla collaborazione e al supporto delle tante associazioni che negli anni hanno animato il Complesso di Badia, è stata intrapresa un’azione comune volta alla tutela del bene, già interessato da progetti didattici e iniziative culturali utili a renderne fruibili gli spazi.
Grazie all’opera condotta da associazioni quali “Auser – Circolo di Paola”, UniAuser “V. Padula”, “Antico Borgo di Badia”, “Rotary Club Paola”, “Escursionisti Appennino Paolano”, nonché alla preziosa collaborazione dell’Unical, nella figura del Professor A. Battista Sangineto, gran parte delle unicità che caratterizzano il sito sono tornate alla luce, rendendo completa la percezione di un bene di fondamentale importanza per l’intera costa tirrenica cosentina.
L’intento dell’Amministrazione Comunale resta quello di favorire questo tipo di iniziative, volte primariamente a valorizzare il patrimonio storico e naturalistico della città, ma anche capaci di favorire prospettive occupazionali.
Infatti, dopo i vari interventi posti in essere, frutto, nel tempo, di riuscite iniziative amministrative culminate nell’ottenimento di importanti finanziamenti, il plesso è oggi un fiore all’occhiello dell’offerta culturale cittadina e sede ideale di importanti iniziative, a partire proprio dal centro museale, creato con un finanziamento ottenuto ad hoc.
Queste peculiarità sono state ripetutamente ribadite dal sindaco Roberto Perrotta e dall’assessore Emilio Mantuano, nelle varie interlocuzioni avvenute con gli altri enti e le agenzie preposte, ma senza ottenere gli effetti auspicati.
Con i sigilli apposti, una grossa fetta di quell’intervento che si è rivelato funzionale a restituire alla Badia l’immagine perduta, rischia di svanire nuovamente e, con essa, anche tutte le progettualità connesse e le possibili opportunità lavorative.
In virtù di questo stato di cose, è stato conferito mandato all’avvocato Massimo Florita, per verificare, pur nel rispetto delle attività poste in essere dagli altri enti, ogni ulteriore possibilità di tutela del plesso oltre a quelle già formalizzate negli atti predisposti e per difendere gli interessi e l’immagine dell’Amministrazione, della collettività paolana e di tutte le associazioni che fino ad oggi sono state in prima linea sul fronte della valorizzazione della Badia.