graziano di natale

Paola – Di Natale accusato del “naufragio” dell’emendamento ambientalista

Il movimento politico Rete dei Beni Comuni (Rbc), tuona contro il consigliere comunale “semplice” Graziano Di Natale (eletto anche nell’assise provinciale cosentina e in quella regionale calabrese), accusandolo di aver fatto naufragare l’emendamento proposto dalla capogruppo di minoranza Giuliana Cassano a tutela del patrimonio naturalistico cittadino.

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Secondo la “Rete” (che aveva proposto di sostituire la dicitura: “gestione e taglio” dei boschi; con l’espressione, più calzante e in linea con i più recenti orientamenti ambientalisti, “tutela e restauro conservativo”) colui che fino a poco più di una settimana fa sedeva ancora al vertice del civico consesso paolano, avrebbe “brigato” per impedire tale modifica, lasciando inalterato il “vademecum” che dovrà essere utilizzato allorquando si tratterà di gestire il verde collettivo.

Un’accusa diretta, condivisa a mezzo Facebook, che di seguito si riporta integralmente.

Scrive RBC:

«‼EMENDAMENTO RESPINTO. ECCO COSA È SUCCESSO‼

In occasione dell’ultimo consiglio comunale avevamo presentato un importante emendamento per proteggere le nostre montagne da tagli abusivi e incendi, oltre che promuovere un utilizzo per fini turistici dei nostri boschi anche nel tentativo di creare qualche nuova opportunità di lavoro.
Dispiace che, quasi senza volerlo, il consigliere Di Natale abbia deciso di affossare questa proposta. Dopo oltre venticinque anni da consigliere comunale, vice sindaco col centrodestra e tre anni da presidente del consiglio, ci saremmo aspettati una conoscenza più approfondita di leggi e regolamenti consiliari. La sua ostinazione di munire l’emendamento del parere dell’ufficio ragioneria, nonostante la segretaria Comunale più volte, bisogna riconoscerlo, abbia tentato di fargli capire che non era necessario, ha fatto perdere all’intera comunità un’importante occasione per rilanciare il turismo e la conoscenza del nostro territorio.
Ma andiamo per ordine.
⭕ La consigliera Giuliana Cassano, prima firmataria della proposta, lo scorso venerdì, per mera prudenza, potendo presentare il suddetto emendamento finanche in corso di seduta (vista la limitata entità della modifica proposta), ha inviato un messaggio di posta elettronica certificata contenente il testo dell’emendamento.
In sostanza, per quanto concerne la prevista utilizzazione dei boschi di proprietà del Comune, si era proposto di emendare e quindi sostituire le parole “gestione e taglio” con “tutela e restauro conservativo”.
La procedura prevista dall’art. 23 del Regolamento c.c. prevede poi che le proposte di emendamenti pervenute prima dell’adunanza debbano essere subito trasmesse dal Presidente al Sindaco per conoscenza ed al Segretario comunale che ne cura con procedura d’urgenza l’istruttoria.
Nessun altro adempimento è a carico del consigliere proponente.
Visto che gli uffici comunali non hanno provveduto per tempo a trasmettere la pec, essendoci stati di mezzo il sabato e la domenica con il consiglio convocato per lunedì, è stata richiesta una sospensiva per munire l’emendamento dei relativi pareri.
A questo punto, nonostante l’insistenza del Di Natale, la segretaria aveva ritenuto sufficiente per l’ammissione il solo parere dell’ufficio tecnico.
Il parere rilasciato dal dirigente competente aveva suggerito di trasformare l’emendamento da modificativo in integrativo accogliendo il solo concetto del restauro conservativo e lasciando inalterate le esigenze dell’amministrazione legate alla gestione e al taglio. Tutto ciò sulla base della motivazione che le Prescrizioni di massima e di polizia forestale della Regione contemplerebbero solo le parole “gestione” e “taglio” per i nostri boschi.
❗Così non è.
Benché di recente diffusione, la logica del restauro conservativo delle foreste, oltre ad attività di bonifica e sorveglianza, prevede interventi di rimboschimento in quelle aree in passato oggetto di incendi o tagli non autorizzati.
Tali concetti, al pari del taglio dei boschi, sono ampiamente contemplati nelle citate Prescrizioni. Ad esempio, all’art. 6, le disposizioni prevedono la rinnovazione dei boschi, nonché l’ampliamento della superficie forestale e il rinfoltimento di aree boscate. Un’inversione importante di tendenza che non avrebbe comportato nessun aggravio per il bilancio dell’ente e che aveva visto lo stesso Sindaco disponibile all’accoglimento nei termini suggeriti dal dirigente comunale.
Invece di appaltare a ditte taglialegna operazioni di taglio come quella di Cozzo Cervello, l’amministrazione avrebbe potuto, visti i problemi di cassa, rivolgendosi a soggetti esterni per investire nella cura e bonifica delle nostre montagne con consistenti guadagni per gli interessati e la possibilità di creare qualche posto di lavoro a basso costo. Col tempo, mediante la partecipazione a bandi europei, avremmo creato i giusti presupposti per allestire e attrezzare i sentieri naturalistici presenti, costruire nuovi rifugi, aree ristoro e altri attrattori turistici innovativi come percorsi di trekking notturno.
❌Purtroppo tutto ciò non sarà possibile vista l’interferenza negativa nell’accoglimento dell’emendamento.
Un’ulteriore occasione mancata per la nostra comunità e per diffondere una gestione sostenibile dell’ambiente, promuovendo la continuità della copertura vegetale per la difesa idrogeologica e la prevenzione dagli incendi contro ogni logica distruttiva».
Stanti così le cose, pare proprio che l’invocata “pace” all’interno dell’aula Lo Giudice sia ormai una chimera, con rappresentanti di ambo le parti che compongono il Consiglio Comunale, giunti ai ferri cortissimi.
Di questo passo non è difficile immaginare una convivenza “armata” sino al termine di questa terza esperienza amministrativa di Roberto Perrotta, che per i prossimi 20 mesi potrebbe essere condizionata da parecchi mal di pancia.

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