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Paola – Di Natale e Trotta inaugurano “qualcosa” ma non è ciò che avevano promesso

Nota diramata dal movimento politico-culturale “Rete dei Beni Comuni” (RBC), rappresentata nel Consiglio Comunale di Paola dall’avvocato Francesco Giglio

Il Comune di Paola a distanza di quasi un mese dalla nostra pubblica proposta, ha deciso di istituire una c.d. U.S.C.A. cittadina, in quanto ciò che la maggioranza ha propagandato, ovvero l’apertura di una sede U.S.C.A. a Paola era impossibile per legge, come evidenziato da R.B.C. Ciò che l’amministrazione intende realizzare è un punto di assistenza territoriale comunale per l’emergenza covid-19 nel luogo già individuato per allestire a Paola la struttura U.S.C.A. dell’A.S.P. di Cosenza.

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Ci saremo aspettati almeno l’onestà intellettuale nel riconoscere che R.B.C. aveva, in ragione delle disposizioni normative vigenti, già molto tempo fa riscontrato l’oggettiva impossibilità di aprire un’altra U.S.C.A. dell’A.S.P. sul Tirreno, oltre alle sedi esistenti di San Lucido e Scalea e individuato l’alternativa di cui solo oggi si è voluta riconoscere la validità.

Avevamo interessato della vicenda il Commissario Straordinario, Dott.ssa Bettellini, attraverso la richiesta formale di chiarimenti in merito alle rassicurazioni fornite lo scorso 27 novembre dal Dott. Mario Marino che “a penna” avrebbe espresso parere positivo sull’apertura dell’U.S.C.A. a Paola, controfirmando e timbrando una missiva inviata dal duo Di Natale-Trotta il 24.10.2020.

La gestione dell’emergenza pandemica impone esattezza nell’uso delle parole e nella formulazione delle soluzioni. In questo caso più che in altri, la forma è sostanza e non è ammessa forzatura formale per agevolare una comunicazione a fini propagandistici rispetto alla risoluzione dei problemi.

Ad esempio la disponibilità di posti letto in un’area attrezzata per la terapia intensiva all’interno della struttura ospedaliera di Paola non equivale al suo funzionamento che richiede la presenza di figure professionali specifiche, tali da renderla realmente esistente. Occorre quindi proseguire le azioni di pressione, al di là dell’emergenza, affinché il reparto sia attivato con il personale necessario. Il raggiungimento dell’obiettivo è fondamentale per rafforzare l’intera struttura ospedaliera e garantire livelli assistenziali adeguati alle differenti esigenze.

Non si può affermare che si istituisca l’U.S.C.A a Paola, usando impropriamente un acronimo, se la stessa non può essere prevista per legge e quindi sarebbe corretto denominare semplicemente la struttura quale punto di coordinamento territoriale per l’emergenza Covid- 19 a gestione comunale, magari accogliendo la nostra proposta di realizzare una task force di scopo che coinvolga i medici di base con una comune cabina di regia, in convenzione con l’ASP per garantire il necessario supporto economico e di forniture.

Sulla base della nostra proposta che sostanzialmente è stata recepita dall’amministrazione chiediamo di essere direttamente coinvolti nella gestione e nel coordinamento dell’unità di supporto. E, a tal proposito, per migliorare l’efficienza del sistema stiamo organizzando, nei prossimi giorni, una conferenza pubblica in streaming con i medici di base al fine di registrare le esigenze e le proposte utili.

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