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Paola – Per Rete dei Beni Comuni l’Uscatc così com’è non va

Nota del movimento politico-culturale “Rete dei Beni Comuni” (RBC), rappresentato nel Consiglio Comunale di Paola dall’avv. Francesco Giglio. 

 

Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini preoccupati per gli assembramenti creatisi nei giorni scorsi presso l’ex istituto scolastico di Tenimento, individuato dall’amministrazione comunale quale sede per la somministrazione dei vaccini.
Lo scorso mese avevamo indirizzato una precisa interrogazione all’assessore Trotta per avere copia dell’autorizzazione rilasciata, a suo dire, dall’ASP di Cosenza e che consentiva all’amministrazione Perrotta di aprire una sorta di ambulatorio cittadino denominato USCATC, avente addirittura la funzione di assistere a domicilio i soggetti affetti da Covid-19 (compito per legge spettante alle sole USCA). Tra l’altro sempre chiuso fino ad un paio di giorni fa.
In particolare avevamo chiesto all’amministrazione di fornirci l’elenco dei volontari che avevano aderito all’iniziativa, di conoscere il tipo di assicurazione nonché se gli spazi erano stati dichiarati dalla stessa ASP idonei sia dal punto di vista logistico, della salubrità, che dell’impiantistica e infine il rispetto della normativa sulla privacy per evitare la diffusione di dati sensibili. Tanto a maggior ragione del fatto che sono state richieste donazioni per il funzionamento della “Usca di Paola” o Uscatc, fornendo – non è ben chiaro da chi – le coordinate bancarie del Comune.
Pur volendo considerare come vere le rassicurazioni rilasciate a mezzo stampa da Trotta e dal consigliere Di Natale, e in Consiglio Comunale dallo stesso sindaco Perrotta, per noi è un aspetto non di poco conto verificare se il Comune ha ottenuto o meno autorizzazione da parte del ASP. Le parole non sono sufficienti, occorrono documenti. Altrimenti il rischio è quello di aver messo in serio repentaglio la salute dei cittadini e aver preso in giro un’intera comunità sia nel far passare come ufficiale un servizio inventato, sia nel chiedere donazioni.
Questo silenzio da parte dell’amministrazione ci insospettisce e non poco.
Nell’utilizzare l’ex scuola di Tenimento manca poi, ad esempio, una differenziazione del percorso, in entrata e in uscita, manca un parcheggio (e ciò comporta non pochi problemi per la viabilità), ma soprattutto manca una precisa turnazione ed organizzazione delle operazioni di vaccinazione, consentendo a tutti i medici di famiglia e ai propri assistiti di poter usufruire, al pari degli altri, del vaccino.
In passato ci eravamo permessi di suggerire all’assessore Trotta, la costituzione di una task force di scopo, formata dai medici di famiglia, per la gestione delle fasi di prevenzione e dell’emergenza Covid nel nostro comune, con il coinvolgimento di esperti e professionisti, il tutto nel pieno rispetto della normativa. Infatti, sin dall’inizio (e lo abbiamo comunicato per iscritto anche a Trotta), il Tar del Lazio con pronuncia n. 11991/2020 aveva accolto le lamentele del Sindaco dei Medici Italiani, affermando che l’affidamento ai medici di medicina generale del compito di assistenza domiciliare ai malati Covid non è coerente alla normativa emergenziale. Il rischio è quello di creare una commistione, e quindi favorire il contagio, tra pazienti Covid e non-Covid. Si è trattata dell’ennesima proposta rimasta inascoltata. Ora è giusto informare i cittadini su quanto accaduto nel nostro Comune e su quanto sta ancora accadendo con una gestione al quanto approssimativa dell’emergenza sanitaria.
Nei giorni passati abbiamo interpellato alcuni medici e ci è dispiaciuto molto apprendere da loro che l’amministrazione Perrotta, anche nella gestione di questa fase delicata abbia deciso di non coinvolgerli e di individuare unilateralmente la sede di Tenimento quale centro deputato alla somministrazione dei vaccini, costringendo soggetti ultraottantenni a sostare al di fuori e all’interno dell’istituto con seri rischi in termini di contagio. Infatti l’immunizzazione dal virus non è simultanea alla somministrazione della prima dose di vaccino. Dopo il richiamo, a distanza di 21 giorni dalla prima dose, occorrono una o due settimane per sviluppare gli anticorpi al virus. Ciò significa, tecnicamente, che prima di un mese, anche se vaccinati, i pazienti corrono ancora il rischio di contrarre il Coronavirus.
Ci teniamo a ribadire che noi siamo per garantire ai cittadini una procedura di vaccinazione in sicurezza.
Pertanto si rende necessario individuare nel più breve tempo possibile una soluzione alternativa all’ex scuola di Tenimento.
Una proposta potrebbe essere l’utilizzo della Palestra Comunale, dotata di differenti uscite e di ampi spazi, tale da consentire a più medici di famiglia di procedere contemporaneamente alla somministrazione dei vaccini ai propri assistiti. Oltretutto è dotata di un ampio parcheggio in modo tale da permettere il rispetto del distanziamento fisico e di non generare problemi di traffico e viabilità. Naturalmente è indispensabile promuovere un piano delle vaccinazioni con precisi scaglionamenti orari proprio per evitare assembramenti.
È tempo che ognuno si assuma la responsabilità delle proprie decisioni, in maniera consapevole, di fronte a tutta la cittadinanza.

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