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Sanità delegittimata da “compari” in camice bianco e presenzialisti da TV

Nei giorni scorsi  Graziano Di Natale ha presentato il suo libro, Disonorata Sanità , in cui parla della situazione sanitaria in  Calabria.

Io allargherei il discorso a livello nazionale, in quanto l ‘autore ha solo sfiorato la punta di un iceberg circa il disastro del sistema sanitario nazionale.

Per anni l’ Italia ha avuto uno dei migliori sistemi sanitari al mondo ; lentamente questo sistema  è stato depauperato da riforme che hanno penalizzato il pubblico favorendo il privato.  Il Covid19  ha dimostrato l ‘incapacità del tanto celebrato sistema lombardo, basato unicamente sul profitto di una ristretta cerchia di imprenditori della sanità, a cui la regione ha di fatto appaltato il tutto .

Sono consapevole che ciò che scrivo potrà sorprendere molti e suscitare lo sdegno di altri , ma è la realtà di un mondo che gira intorno agli affari, sanità compresa . Devo precisare che di quanto andrò a parlare  non rientra nella illegalità ,  ma  fa capire che non tutti sono Gino Strada, e che per far soldi vi sono dalle scorciatoie, molto semplici da percorrere anche se discutibili.

Un ministro coraggioso, Rosy Bindi, aveva puntato sul tempo pieno  per chi lavora in ospedale. Purtroppo,  introducendo l’ esercizio della libera professione anche in strutture esterne, si è dato spazio ai tanti medici, non solo nei grandi ospedali,  ma anche in strutture ospedaliere di basso livello professionale, di  optare per tale ultima ipotesi. Ed ecco, allora, tanti pazienti costretti a passare prima dai loro studi privati, pagare una parcella per poi accedere, comunque ,  all ‘ospedale. E’ diventata una prassi talmente usuale che nessuno si pone il problema della posizione in cui viene a trovarsi il paziente, e spesso – quando questa pratica viene denunciata dai pochi coraggiosi – sistematicamente viene ignorata.

Tanto per fare un esempio, sfioro il sistema delle certificazioni per invalidità, patenti, malattia: basta leggere la carta stampata per capire che non tutto quadra. E che dire degli incarichi professionali : qui,  una lieve differenza si nota a seconda di quale regione si tratta. Al nord ,  la politica gestisce gli incarichi,  ma lo fa intelligentemente , cercando di portare a ricoprire questi ruoli persone capaci ed ad alti livelli di preparazione. Da noi,  purtroppo, i nostri politicanti, con grande disinvoltura e direi sfrontatezza, sistemano spesso  in ruoli delicati , apicali, medici o amministrativi senza titoli o meriti , aventi l’unica dote si  essere asserviti ed ubbidienti al politico di turno. Da ciò consegue il flusso continuo di calabresi preparati ed onesti intellettualmente  verso gli ospedali del nord.

Altra voce della disonorata sanità è quella che va sotto il nome di COMPARAGGIO .

Sembra una brutta parola, ma è una pratica sempre legale, ancorché discutibile, che ovviamente non investe – fortunatamente – tutti i medici , bensì una parte di essi . Quanto grande sia il numero di sanitari che lo pongono in essere , non si sa : soltanto  gli uffici preposti potrebbero quantificarlo.

In cosa consiste il comparaggio : basta pensare ai benefit che qualche azienda – poche per la verità – elargisce sotto forma di percentuale in contanti, in base alla vendita di quel farmaco , o prodotto, o forniture; oppure che riconosce con  omaggi vari, dal telefono di ultima generazione ad altri beni  più sostanziosi. Ovviamente,  più prescrivi prodotti di quella  azienda più benefit raggiungi, per cui per una banale faringite per la quale potrebbe bastare un antibiotico,  vengono associati il gastroprotettore, il cortisone, le vitamine, i fermenti lattici , ecc…… E la spesa, per il paziente, cresce, cresce…. Ci sorbiamo decine di telefilm con medici ed infermieri eccezionali, pronto soccorsi super attrezzati ; ma sono film, appunto, la realtà – di contro – è quasi drammatica : poco personale spesso precario, strutture fatiscenti.

Oggi il Covid19 ha portato alla ribalta i medici virologi, alcuni dei quali si sono trasformati in star televisive : vorrei sapere , viste le quotidiane  presenze in tv , quale  e quanto tempo dedicano al lavoro. Per non parlare di ciò che dicono : oggi affermano una cosa , domani il contrario, così ingenerando la  sfiducia di molti cittadini nei confronti della medicina.

In tutto questo disastro , sono morti medici ed infermieri, perché  mandati al lavoro senza le necessarie protezioni. E’ cronaca tristemente nota  e corposa quella  dei  vari politici fornitori di mascherine taroccate, di camici e tute fornite dall’ amico  o dal parente .

Potrei continuare a lungo, elencando innumerevoli situazioni  da brivido.

Ricordate  l’ affare Poggiolini ed i suoi pouf  pieni di danaro ?

Andate su google a rinfrescarvi la memoria . Pensate che siano cambiate le cose?

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