di Gioacchino Cassano
Se le notizie ed i timori riportati sulla stampa odierna hanno un fondamento di credibilità (ed io sono preoccupato perché constato giornalmente la serietà delle informazioni fornite) apprendo , con incredulità ed amarezza, che nella bozza del programma 2023/2025 della sanità regionale verrebbe esclusa l’emodinamica di Paola.
La triste novella viene riportata con apprensione da un “responsabile guardiano” della nostra Comunità, verosimilmente (sono indotto a pensare) – perché la ferale notizia sarà sfuggita a chi ed a coloro che dovrebbero prestare più attenzione nel delicato settore della sanità.
Questo delicato problema riguarda non solo la nostra comunità, bensì tutti gli altri enti viciniori che fanno ricorso alla locale Struttura Sanitaria. Ed è per questo che mi sorprende il silenzio assordante – unito ad una calma apparente – che caratterizzano il comportamento delle persone che per precise disposizioni normative sono preposte alla vigilanza di questo particolare settore che investe un interesse comunitario.
Il nostro ospedale tutela ed assiste una vasta comunità e lo fa con competenza ed abnegazione di tutto il personale. Perché privarlo di tecniche e di strumenti fondamentali per la salvaguardia dei propri assistiti?
A questo punto mi prendo la libertà di invitare umilmente tutti i primi cittadini del circondario di intervenire energicamente e sinergicamente per bloccare questi continui tentativi di spoliazione (spero, intimamente, che lo abbiano già fatto).
La nostra città, come già sottolineato in altre circostanze, si va progressivamente svuotando delle giovani leve e si incrementano le schiere di persone mature, si, ma anziane, quindi potenzialmente bisognevoli di cure ed assistenza in loco.
In conseguenza di quanto in premessa, va garantita l’assistenza praticabile senza forzate e costose migrazioni. E ciò è possibile solo se si bloccano questi ricorrenti fenomeni di spoliazione.