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Editoriale – Lasciate il Marsili Notizie fuori dalle vostre beghe interne

Con largo anticipo sulla prossima contesa elettorale, che – calendario alla mano – dovrebbe avere luogo nel 2026 con le regionali, nella maggioranza che governa la città di Paola paiono scorgersi le prime tracce di un confronto da cui, nel giro di tre anni, dovrebbe  scaturire il candidato unitario della coalizione.

Considerando la natura eterogenea della maggioranza a supporto di Giovanni Politano, composta da anime arrivate addirittura allo scontro nelle aule di giustizia, è altamente probabile che le recriminazioni riguardo al ruolo di protagonista assoluto , non potranno trovare soluzione se non solo dopo una serie di scontri ad eliminazione diretta tra i vari aspiranti candidati.

Il primo, e forse il più cruento, sta configurandosi tra Graziano Di Natale e Antonio Logatto, ragazzi ormai cresciuti  sul panorama politico locale, personalità capaci di attrarre molti consensi, ormai più che maturi per traguardi ulteriori rispetto a quelli già raggiunti finora.

Per quanto reduce dalla prestigiosa esperienza che in pochissimo tempo lo ha visto incarnare i ruoli di consigliere comunale, consigliere provinciale, consigliere regionale, presidente F.F. della Provincia di Cosenza, presidente del consiglio comunale di Paola, vicepresidente della commissione anti ‘ndrangheta regionale, commissario questore del consiglio regionale della Calabria e qualcos’altro ancora, Graziano Di Natale in questo momento è quello che – tra i due – ha più bisogno di visibilità, anche perché rispetto a Logatto (che nel frattempo è assessore al comune di Paola) attualmente non gode di alcun ruolo istituzionale.

Entrambi supporters della “nuova era” targata Giovanni Politano, Di Natale e Logatto sono esperti dell’ambito sanitario, col primo che è stato per cinque anni delegato consiliare durante l’amministrazione Perrotta “ter”, e il secondo che ne è referente nell’esecutivo attualmente in carica.

Proprio per questo, nella giornata di ieri, grande clamore ha suscitato la presa di posizione dell’ex referente PD nell’aula Lo Giudice, il quale – Facebook alla mano – si è prodotto in una dura presa di posizione in merito al depotenziamento cui è stato oggetto il nosocomio cittadino, in cui – a detta di Di Natale – «è vietato essere assistiti, in caso d’urgenza, dopo le 20.00 nel reparto di ortopedia». Una denuncia arricchita da elementi che, interpretati alla luce del possibile scontro in atto per la candidatura alle regionali, paiono convergere nel verso di una critica alla parte politica cui appartiene l’assessore Antonio Logatto (potenziale antagonista nella corsa per un seggio a Palazzo Campanella). Di Natale infatti chiede e si chiede: «Ma tutti quelli che mettevano il bastone tra le ruote al mio lavoro, quelli delle critiche, quelli che solo in campagna elettorale si fanno vivi che fine hanno fatto ??».

Forse perché piccata da questa chiosa finale, a riprendere la questione ci ha pensato, dopo una riflessione di 7 ore e 34 minuti, la consigliera Sandra Serpa, espressione consiliare del movimento di cui Logatto è parte esecutiva, la quale – sulla pagina social su cui appare come “personaggio politico” – ne ha così proposto la chiave di lettura: «Per quanto riguarda la Nostra situazione SANITARIA in particolar modo della chiusura alle ore 20.00 dall’ortopedia dell’ospedale di PAOLA ci tengo a precisare che l’assessore Logatto con delega alla SANITÀ più volte ha organizzato e partecipato a riunioni ma purtroppo per il momento non ci sono medici disponibili. Confidiamo nel Nostro Presidente Roberto Occhiuto con l’inserimento temporaneo dei medici Cubani e in seguito nei concorsi. Ci tengo ad informare che anche gli ospedali di ROSSANO E CASTROVILLARI chiuderanno alle ore 20.00. Prima di giudicare informatevi».

Una bega senza né capo e né coda, dalla quale nessuna soluzione per l’utenza conseguirà, funzionale però a parlare e far parlare, nella speranza di guadagnare (o non perdere) il consenso necessario a covare in petto la speranza di un nuovo scatto di carriera (politica). Perché tanto, che un utente si trovi a Paola, Rossano o Castrovillari, una volta che sono passate le 20.00, se si rompe una gamba dovrà essere preso in carico dall’Hub di Cosenza. Con buona pace di tutti.

Per quanto riguarda la guerra invece, vera o simulata che sia in vista dell’appuntamento del 2026, una sola cosa si chiede ai contendenti: di usare materiale proprio, senza coinvolgere nessun altro. Il riferimento, in questo caso, è alla foto utilizzata dalla consigliera Serpa per il post che campeggia sulla sua pagina ufficiale (clicca). Uno scatto chiaramente marcato con il logo del Marsili Notizie che, non avendo alcun ruolo in questa faccenda – se non quello destinato a chi fa cronaca – preferirebbe essere lasciato a debita distanza, soprattutto considerando l’entità delle beghe dibattute, tutte interne alla variopinta coalizione che governa la città.

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