guardia medica paola cs

Paola – Domenica senza “continuità assistenziale” fino alle 8 di sera

L’offerta sanitaria del tirreno cosentino, ancora una volta, registra disservizi e lacunosità incompatibili con gli standard promessi da quanti – soprattutto ai tempi in cui i camici bianchi erano definiti costantemente “eroi” – avevano promesso miglioramenti radicali in ogni ambito.

La Calabria, ad esempio, sarebbe dovuta diventare una regione modello, perché talmente tanto terreno avrebbe riguadagnato grazie al PNRR, che finalmente gli utenti – in ogni ospedale delle cinque province – avrebbero respirato aria d’Europa.

Invece niente. Nisba. Anzi, a dare retta a quanto afferma il presidente nazionale emerito del Sindacato dei Medici Italiani (Smi), Cosmo De Matteis, in Calabria saremmo addirittura più vicini all’Africa che a Bruxelles. «All’Eritrea per la precisione – ha detto lo stimato camice bianco – dove insieme al collega Roberto Pititto (già segretario regionale dello Smi, ndr) siamo stati presenti con l’Associazione Asmev, e dove, in qualità di volontari, abbiamo lavorato anche accanto a medici cubani. Mi rincresce doverlo ammettere, ma il livello verso il quale ci stiamo portando, è quello del famigerato e non più politicamente corretto, terzo mondo».

Ad aver indispettito il medico paolano, l’ennesima grana esplosa sul fronte delle emergenze/urgenze, questa volta intese nell’ambito possibile alla “continuità assistenziale”, servizio che oggi – domenica 19 febbraio 2023 – al momento di pubblicare questo articolo, non è in alcun modo garantito, perché – come si legge sull’avviso affisso nella bacheca che ospita l’ambulatorio – «Il servizio di continuità assistenziale riprenderà alle ore 20:00 del 19.02.2023».

«Ancora una volta una postazione di guardia medica rimane scoperta – è lo sfogo del presidente nazionale emerito dello Smi – oggi è toccato a Paola e molti pazienti hanno telefonato ai medici di famiglia, i quali, essendo la domenica giorno di riposo, non erano informati. Questa situazione ha inevitabilmente aggravato il carico di lavoro per il pronto soccorso, intasato da richieste improprie. In tal modo i cittadini restano privi di qualsiasi riferimento sul territorio».

Lo stesso discorso, a quanto pare, riguarda anche gli utenti delle zone dell’Esaro e del Pollino, dove lo stesso disservizio starebbe protraendosi addirittura da oltre un anno.

Anche per questa ragione, il dottor il dottor De Matteis ha recentemente incontrato un esponente politico regionale, al quale – in soluzione alle criticità – ha suggerito l’accorpamento di alcune postazioni di guardia medica in base a densità di popolazione e situazione orografica.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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