Sebbene vissuta in tono minore dalla cittadinanza, che da quando è entrata in vigore la “legge Delrio” (2014) è stata esclusa dalle consultazioni provinciali (alle quali accedono soltanto sindaci e consiglieri comunali), la tornata elettorale che ieri ha rinnovato il consiglio che a Cosenza si riunisce nello storico palazzo di Piazza XV Marzo (dirimpetto al Teatro Rendano e alla statua di Bernardino Telesio), ha registrato una storica affermazione per Alfonso D’Arienzo, primo tra i candidati nella lista di Forza Italia con 5.231 preferenze.
Capogruppo nell’aula “Lo Giudice” del comune di Paola, insieme ad Emira Ciodaro e Josè Grupillo, D’Arienzo rappresenta il portacolori della coalizione che nel 2022 sfidò Giovanni Politano per la corsa alla fascia tricolore, cedendo il passo soltanto al ballottaggio ma confermandosi la compagine più votata dai cittadini paolani al primo turno.
Insieme al consigliere di minoranza, a contendersi uno scranno nel Consiglio Provinciale c’era anche la new entry della politica paolana, Francesco Vigilante, anch’egli candidato con Forza Italia anche se partendo dai banchi della maggioranza consiliare paolana, dove siede accanto a Giovanni Mannarino (detto Briatore) e alla cooptata Marilena Focetola, insieme ai quali si compone il gruppo “Grande Paola – I moderati”, compagine che nella giunta esecutiva conta la vicesindaco Maria Pia Serranò e l’assessore (neonominato) Massimo Focetola.
Per lui soltanto 419 preferenze, che nel sistema adoperato per ponderare i voti ottenuti, significano la più totale sfiducia da parte dei suoi colleghi d’aula, i quali – vuoi per logiche d’appartenenza, vuoi per questioni di convenienza – hanno dirottato altrove il proprio voto, certificando una balcanizzazione dei consiglieri al servizio di Giovanni Politano, che va ben oltre le apparenze.
Menzione speciale, anche se di riflesso, per Graziano Di Natale, che continua a registrare il peggioramento della parabola discendente in cui è piombato da qualche mese a questa parte, con la sua candidata di riferimento (Lucia Nicoletti da Santo Stefano di Rogliano) che è stata sonoramente bocciata nella lista PD (“Provincia Democratica”), dove è giunta settima, a tre posti di distanza dai quattro che invece entreranno in Provincia dalla porta principale.