elezioni paola 2025

Paola – Tra difficoltà e riflessioni, decadenza ed elezioni (di C.D.M.)

Sistematicamente, quando si avvicinano competizioni elettorali, i candidati e gli accoliti si scatenano in falsità e cattiverie, distorcendo o non conoscendo la storia. Da anni, questo paese vive un decadimento sociale, politico e culturale. Purtroppo, non potendomi allontanare in questo periodo per impegni nei confronti di un amico, mi tocca sentire, anche involontariamente, delle affermazioni totalmente false o forse non conosciute.

La perdita dell’umanità

Paola ha perso la sua caratteristica umanità, l’aiuto tra vicini, la sua cultura e la socialità. I giovani vanno via per lavoro, gli anziani vanno via in cerca di una sanità che possa dare un minimo di risposte, così come i servizi sociali. In certi momenti, anziché discutere, preferisco scrivere delle note per affermare il mio pensiero. Personalmente, da sempre sono democratico e di sinistra; indubbiamente sono fazioso e di parte, pertanto evito le discussioni, per me inutili.

La mia situazione personale

Ho indubbiamente una fortuna: nulla voglio, nulla debbo. Vivo della mia pensione, non ho interessi economici di alcun genere; mio figlio vive e lavora in un’altra regione, mia figlia ha scelto altri interessi che non sono terreni, pertanto la mia è una libera opinione.

Riflessioni sulle elezioni

Voglio, in occasione di queste elezioni, ricordare un po’ di storia recente per chi non era nato o non la ricorda. Nel 1993 venne varata una nuova legge elettorale: il sindaco poteva chiamare come assessori persone tecniche di sua fiducia. Paola, dal dopoguerra in poi, era stata sempre governata dalla Democrazia Cristiana. In tale elezione, venne eletta per la prima volta una candidata di sinistra, Antonella Bruno Ganeri, una perfetta sconosciuta, che fu la più votata in Italia. Ebbi l’onore di essere scelto come assessore con sei deleghe.

La situazione di Paola

Paola era in dissesto finanziario; i dipendenti non venivano pagati da molti mesi, la macchina amministrativa era bloccata e alcuni impiegati erano costretti al ritorno della famosa “libbretta” per gli acquisti. In piazza e nelle strade venivano bruciati i cassonetti dei rifiuti. La giunta, a cui va sempre il mio affettuoso ricordo, si mise al lavoro in una situazione difficile. Grazie alle singole competenze e a una gestione oculata e onesta, in un anno ripianò il dissesto e portò a compimento varie opere, tra cui il S. Agostino, lo stadio e altro.

La gestione dei rifiuti

Onestamente, uno dei miei settori, ossia i rifiuti, era il più appariscente e disastrato. I dipendenti operatori ecologici furono regolarmente pagati con gli arretrati e tornarono allo spazzamento e alla raccolta. Il solo automezzo per il trasporto venne riparato, così come la ruspa. Subito vennero danneggiati tali mezzi, poiché si voleva continuare con spese enormi e mezzi privati. Resi noto in una piazza colma di ragazzi che gli stessi

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