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Paola – Gruppi per il post-Ferrari vanno in cerca di una Ganeri?

Nota stampa congiunta

Il Movimento Paola al Centro, la Rete dei Beni Comuni, Paola che vorrei, Cambia Paola, la sinistra diffusa ed altre realtà rappresentative del mondo dell’associazionismo paolano intendono intraprendere un percorso “costituente” per dar vita ad una forza e una soggettività politica nuova, in grado di stimolare la partecipazione attiva della cittadinanza e favorire una fase di rinnovamento della compagine politica locale.

Nelle scorse settimane si sono svolti vari incontri, anche informali, con lo scopo di appurare se effettivamente ci fossero i presupposti per intraprendere un simile percorso e se la cittadinanza fosse pronta a respingere vecchi schemi per concentrarsi finalmente sul perseguimento dell’interesse generale.

Alla luce anche dei risultati delle recenti elezioni comunali che hanno interessato diverse città e paesi della Calabria, la voglia di mettersi in gioco per intercettare e rappresentare i reali bisogni della comunità è tanta. In particolare, le elezioni amministrative di Cosenza sono un chiaro segnale della profonda crisi che stanno vivendo i principali partiti politici, rimasti privi di progetti concreti e non più in contatto con il territorio. Per questo si è deciso di andare avanti nella costituzione di una forza nuova formata da persone di ogni ordine ed estrazione che hanno a cuore esclusivamente l’interesse di Paola, con determinazione e forti di una solida base di valori comuni.

Attraverso un’azione di riconciliazione e unione tra forze “sane” e con un progetto per il quale spendere tempo ed energie si spera di riaccendere un entusiasmo simile a quello delle comunali del 1993, epoca in cui il 74% degli elettori elesse a sindaco una figura nuova ed autorevole che seppe rappresentare alla città una prospettiva di crescita diversa e lontana dai soliti schemi. Ecco, sarebbe opportuno ripartire da quello spirito di riscatto e di avventura, iniziando dal fare sintesi e semplificare il mondo dei movimenti e delle associazioni per poi aprire il dialogo con gli altri partiti.

È inoltre utile ribadire che da questo percorso costituente restano esclusi i trasformisti della politica responsabili dello sfascio di Paola, tutti coloro che in questi anni hanno rincorso esclusivamente l’interesse personale a discapito del bene collettivo.

Al punto in cui siamo oggi, bisogna andare oltre la classica aggregazione di sigle favorendo la nascita di un soggetto politico nuovo, frutto del lavoro di donne e uomini pronti a dare il proprio contributo per un riscatto generale della nostra società.

È questa la vera rivoluzione. Non contro qualcuno, ma delineando metodi nuovi e innovativi per il contesto territoriale.

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