Prove tecniche per una nuova sceneggiata. Questa è l’impressione per chi, come il sottoscritto, osserva in modo asettico l’evolversi dell’attività politica in vista delle prossime elezioni comunali.
Ogni identità di appartenenza partitica è sparita da tempo, i caimani, gli squali, come spesso vengono definiti i vari esponenti di pseudo partiti, si trasformano in agnelli sempre pronti al sacrificio nell’interesse del paese.
A Leggere le dichiarazioni, sulla stampa locale, dei nostri politicanti, sembra di vivere in un paesotto sempre sull’orlo di una crisi di nervi. Persone che ieri andavano d’amore e d’accordo, improvvisamente si trovano su sponde opposte, abbracciando persone ed idee che prima avevano osteggiato.
Sono iniziati i soliti incontri riservati, ciò che prima avveniva nelle sezioni di partito oggi si fa al bar o davanti ad un buon piatto di pasta. Chi aveva riposto fiducia nei giovani, ha fatto ”mea culpa”.
Adesso intorno si nota il vuoto totale di persone ritenute capaci di poter gestire l’interesse comune.
Improvvisamente in questi giorni il campo di battaglia è diventata la sanità, ribadendo ancora una volta che questo governo sta smantellando il servizio sanitario, l’accapigliarsi – da parte di tanti – sul prevalere della struttura ospedaliera di Paola o Cetraro, serve solo a riempire le cronache giornalistiche.
Come più volte è stato ribadito, questi due nosocomi non sono in grado di dare risposte efficaci alle richieste dei tanti che necessitano di cure. Con due ospedaletti fotocopia, non si ottiene altro che un’assistenza stentata e raffazzonata, manca il personale medico e paramedico, nelle urgenze il paziente viene sballottato per gli esami da Paola a Cetraro e viceversa, ma quasi sempre si deve ricorrere alle strutture di belvedere e Cosenza, se il paziente regge e soprattutto se si trova un posto letto.
Adesso assistiamo alle solite abituali passeggiate pre-elettorali del politico di turno, regionale o locale, quasi che in tutti questi anni gli stessi personaggi fossero vissuti in altre realtà, o nel momento del bisogno non si siano recati in strutture anche molto lontane, ove un minimo di speranza era riposto.
I cittadini che ragionano, ben sanno che questa è la replica delle vecchie, logore e obsolete, campagne elettorali.
La categoria dei medici, ma non solo, è una di quella ove i candidati spuntano come i funghi. Come medico – cari concittadini – vi dico: “non fidatevi ad occhi chiusi”; in molti prevale l’ingordigia economica, fare soldi ad ogni costo è lo spirito che guida molti. Il cosiddetto “comparaggio” – una strana parola, fatto in modo sistematico e legale – da solo permette di accumulare bei soldini, tutti in nero
A chi non lo avesse visto, consiglio il recente film: “il venditore di medicine”. Quello che viene raccontato è solo una parte della triste realtà. Giorni fa il dr. Mantuano in un suo libro raccontava, la sua felice esperienza lavorativa presso l’ospedale cittadino. Concordo con lui in quegli anni, vi era un rapporto, quasi in tutti, di collaborazione di amicizia, i medici di famiglia erano di casa nei vari reparti, si seguivano i pazienti congiuntamente.
Oggi tutto ciò è sparito, molti giovani colleghi arrivati con la loro arroganza e spesso tanta ignoranza, si contrappongono all’interno ed in particolare all’esterno, quasi che il loro camice li ponga al di sopra di ogni critica o suggerimento.
Comunque non regalate il vostro voto, riflettete!