La tradizione popolare vuole che in prossimità della parte centrale del “Ponte del Diavolo”, che collega le due sponde del torrente “Isca” che scorre tra le due braccia del Santuario di San Francesco a Paola, ogni pellegrino o semplice viandante si produca in un’azione atta ad esorcizzare la presenza del Maligno. L’opera in questione riguarda lo sputo, simbolo universale di disprezzo, da rivolgere – in questo caso – alla zampata lasciata dal Diavolo laddove, con un calcio, ha tentato di demolire la costruzione appena realizzata per favorire una necessità del Patrono di Paola, della Calabria e della Gente di Mare italica.
L’operazione “sputo alla pedata”, di per sé esecrabile, è tollerata in ambito monastico perché comunque è una modalità d’espressione della fede. Tuttavia – con l’opera di grafica che campeggia in primo piano sul sito dei giovani minimi paolani – a questa “tolleranza” è stata aggiunta una sorta di pubblicità.
Ebbene, guardando il manifesto che qualcuno avrà sicuramente deliberato come idoneo veicolo del messaggio inerente la “Marcia della Penitenza” del 9 Marzo prossimo, la prima immagine che salta all’occhio è quello sputo verde sul quale (con un font “opinabile”, forse il famigerato “Chiller”) è stata indicata la data di svolgimento della stessa. Senza parlare del resto dell’opera, somigliante (più che ad un invito rivolto ai fedeli) ad una sorta di réclame per un rave party.
Se la Falce di Halloween aveva scandalizzato, cosa susciterà la “mmuccaglia” della Penitenza?