comitato mare pulito

Il Comitato Mare Pulito VS la mistificazione web di Sbano&Co

Partendo da un assunto basilare per chiunque si sia approcciato alla risoluzione di un problema, quello che testualmente recita «per risolvere un problema è necessario riconoscerlo», il Comitato Mare Pulito operante sul territorio paolano ha diramato una nota al fulmicotone contro l’atteggiamento del Vice Sindaco Francesco Sbano.

Avendo iniziato la propria attività allorquando il problema del mare sporco si palesava come un disagio di proporzioni costiere, aggravato dall’inazione istituzionale a cui il Comitato ha contrapposto una sequela di azioni formalmente e sostanzialmente ineccepibili scevre da intenti politici contro questa o quella Amministrazione, i membri che lo compongono hanno ritenuto mortificante l’atteggiamento del Vice Primo Cittadino Paolano che, come troppo spesso accade (quando “buca” notizie buone per i giornali con pubblicazioni sulla propria bacheca), sul web – precisamente su Facebook – ha operato azioni di “censura” nei confronti dei post di risposta forniti dall’utente che fa capo al Comitato.

Gli appartenenti al gruppo, eterogeneamente distribuiti in ogni settore politico e lavorativo della Città, precisano che la propria opera di divulgazione corollata da questioni poste all’attenzione di chi amministra, non è  frutto di una volontà ostile all’attuale maggioranza che governa la Città di San Francesco. Tutt’altro. Animati da una volontà di dialogo, tutti i cittadini partecipi di quest’opera tentano di supportare l’Istituzione affinché vengano abbattuti i tempi morti della burocrazia, informando e invitando all’azione prima che il problema assuma proporzioni inevitabili.

La nota che segue non è pertanto un lamento strumentale o una critica distruttiva, dopo averla letta risulta chiaramente come l’ulteriore invito alla collaborazione formulata da cittadini che condividono pienamente il motto #indietrononsitorna, ma che temono – giustamente – che di questo passo #avantinonsiva.

CENSURA E FALSA INFORMAZIONE SUL MARE DI PAOLA

Il primo passo del processo di risoluzione di un problema è l’identificazione e la conoscenza del problema stesso. Chi, quel problema, consapevolmente lo ignora non ha intenzione e volontà alcuna di risolverlo davvero. Chi invece lo disconosce non può risolverlo perché strumentalmente e culturalmente privo dei mezzi necessari.

E così, quando lo scorso 6 Giugno, sul più famoso dei social network, il dott. Sbano, vicesindaco della città di Paola, ha candidamente risposto “non lo so”, ad una precisa domanda posta dal Comitato Mare Pulito in merito allo stato autorizzativo del depuratore comunale, è apparso subito chiaro quanto distante sia, ancora oggi, la soluzione relativa al problema della depurazione. Per quanto sincera, la risposta del Vicesindaco, non può essere intesa come semplice e coraggiosa ammissione di ignoranza; tale risposta è del tutto inaccettabile per noi cittadini.

Gli amministratori si candidano ad una funzione pubblica da cui dipende la qualità stessa delle nostre vite e la loro “ignoranza”, nel senso stretto di non conoscere i problemi che essi vorrebbero governare, non può essere ulteriormente tollerata. Specie quando, tale “ignoranza”, consuma i suoi devastanti effetti sull’ambiente che circonda noi tutti, consapevoli che la Terra non è l’eredità dei nostri genitori, ma il futuro dei nostri figli. Purtroppo, nell’età del “video ergo sum”, “l’immagine è tutto..”, come recitava lo spot di una vecchia campagna pubblicitaria, ma il Comitato Mare Pulito dissente con forza, sicuro che nessun obbligo di legge può essere assolto, nè alcun problema trovare soluzione, semplicemente postando con ostentazione istantanee di un mare cristallino.

Il Comitato Mare Pulito, non ha certamente intenzione di cedere alla logica “dell’occhio per occhio, dente per dente”, non ha certamente intenzione di replicare ai post del Vicesindaco o di altri componenti dell’Amministrazione Comunale, con altrettante immagini di un mare imbarazzante e mortificato. Quello del Comitato Mare Pulito non vuol essere, come qualcuno tenta di far credere, un contrasto pretestuoso con l’Amministrazione, né tantomeno il tentativo di danneggiare l’immagine di Paola; al contrario lavora, da tempi assai lontani, affinchè la disdicevole situazione del Nostro Mare trovi finalmente una degna soluzione, soluzione che non può e non deve essere semplicemente una mirabile campagna di marketing.

Purtroppo, che l’impianto di depurazione comunale non sia autorizzato, che continui, da anni, a scaricare abusivamente, che le acque del mare nell’area prospiciente lo scarico del depuratore stesso abbiano una pessima qualità , è un’evidenza documentale che non può essere più nascosta ne mascherata. Del resto è lo stesso regolamento per l’assegnazione delle bandiere blu, a prevedere, tra i criteri a carattere imperativo da dover rispettare, al punto 9, la “conformità alle Direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico” e, al punto 18, la presenza di cestini per la raccolta differenziata sulla spiaggia. Previsioni, purtroppo, largamente disattese. Sognare non costa nulla, ma affinché i sogni non rimangano semplici illusioni è necessario lavorare per far si che si realizzino.

Ma intollerabile e oltraggiosa è stata anche la censura operata dal Vicesindaco, l’uso della negazione del diritto di parola esercitata con l’eliminazione della risposta del Comitato Mare Pulito ad un post pubblicato dal Vicesindaco sul socialnetwork. E’ sempre grave quando gli amministratori si sottraggono al confronto con la cittadinanza organizzata. Una reazione puerile e scomposta su cui ci sarebbe da sorridere, se non fosse che a togliere il diritto al confronto è stata la seconda carica dell’Amministrazione Comunale.

Il Comitato Mare Pulito, infine, conclude con un appello, ancora una volta costruttivo e non polemico: che i documenti relativi all’istanza di autorizzazione allo scarico trovino la giusta via burocratica, che è quella della Provincia di Cosenza, unico soggetto competente in materia di rilascio di autorizzazioni e non invece la Regione Calabria come candidamente ammesso dal Vicesindaco; se così non fosse, magari ‪#‎indietrononsitorna, come qualcuno ama ripetere, ma altrettanto probabilmente ‪#‎avantinonsiva.

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