incendio in zona sant’elia

Paola- Violento incendio in zona Sant’Elia

Per tutto il pomeriggio di ieri, molti bagnanti e quasi la totalità dei residenti paolani, hanno volto lo sguardo verso le montagne. Dalla porzione collinare sita a nord est della città, infatti, altissime colonne di fumo hanno iniziato a propagarsi sin dal primo pomeriggio, premesse di una nottata che – agli occhi dei più – è apparsa rischiarata da enormi lingue di fuoco che i pompieri sono riusciti a domare dopo ore ed ore di lavoro.

incendio in zona sant’elia
Molti turisti avranno pensato all’attività di un vulcano

La zona interessata dall’incendio – con molta probabilità “doloso” – è stata quella nota come “Sant’Elia”, praticamente appaiata alla popolosissima contrada “San Salvatore” che segna il discrimine tra Paola e Fuscaldo.

Già colpita duramente nei giorni scorsi, l’area sembrerebbe oggetto di qualche interesse particolare che, piromani senza scrupoli, starebbero perseguendo chissà per quali loschi o stupidi fini.

Quello degli incendi, a Paola, è un fenomeno tristemente “ciclico”, che si ripete ad ogni estate e che interessa – quasi esclusivamente – i versanti occidentali delle colline. Quelli, per intenderci, rivolti a mare.

Che ci sia la mano dolosa è un dettaglio che emergerebbe da ogni amatoriale visione, perché i focolai appiccati affinché il rogo possa propagarsi al meglio, rispetterebbero sempre il medesimo schema. Una sorta di semicerchio che appare ad ogni piccolo incremento del vento.

Che siano a scopo di creare aree di pascolo o semplicemente per pulire l’area da animali infestanti, poco importa. L’attività piromane con la quale le colline paolane si trovano da anni a dover fare i conti, è tale che chiunque abbia una memoria antecedente alla prima decade del nuovo millennio, può benissimo fare degli impietosi paragoni tra la flora lussureggiante del verde presente a quei tempi, ed il brullo pistacchietto che le montagne mostrano oggi.

Una situazione con la quale l’attività di intervento può ben poco, perché più necessaria sarebbe un’opera di controllo e prevenzione.

Di questo passo, tra altri dieci anni, volgendo lo sguardo ad oriente, i paolani potrebbero vedere soltanto nuda roccia, coperta qua e la da qualche ciuffo di erbaccia.

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