ragazze morte san lucido

In nome di Sara, Ida e Filomena c’è una petizione da firmare

A fronte di un dolore inconcepibile, probabilmente “eterno”, i familiari di Sara, Ida e Filomena, hanno reagito proponendo una petizione per sollecitare cambiamenti reali sulla SS18.

Disponibile sulla piattaforma Change.org (clicca qui per il link diretto), la richiesta non è distante dalle 5.000 adesioni necessarie perché al momento ne mancano poco più di 1.500.

Queste le parole con cui i familiari delle tre ragazze si sono rivolti al web: «Quella di cui si parla è la statale 18 Tirrena che va da Praia M. a Lamezia Terme che percorre l’intera costa attraversando decine di paesi intersecati da bivi ed uscite. Ancora ad una sola carreggiata e con due sole corsie, una per ogni senso di marcia e senza spartitraffico risulta essere totalmente inadeguata all’elevato volume di traffico pesante (che contribuisce al logoramento del manto stradale) e pendolare circolante su di essa. Rischi ed incidenti continui, con frequenza sempre più ravvicinata e non più tollerabile, causati dall’eccessiva velocità, dalle pessime condizione del manto stradale e della segnaletica non adeguata. Ancora vittime, ancora vite spezzate e persone in condizioni gravi. Un dramma che si ripete continuamente. A distanza di soli 15 giorni dal tragico incidente di San Lucido, si sono verificati ben altri 2 incidenti mortali nel medesimo tratto stradale. Richiediamo un intervento di messa in sicurezza che preveda l’utilizzo di mezzi tecnologici come Tutor, semplici autovelox fissi o mobili. Non più quelli nascosti per far cassa, ma di quelli veramente utili, deterrenti, ben visibili e chiaramente e più volte segnalati; di una presenza più costante delle forze dell’ordine; la predisposizione di rotonde presso i bivi con più elevato grado di pericolosità. Con questa petizione chiediamo interventi decisivi ma soprattutto immediati da parte dello Stato Italiano, del Governo Nazionale (Ministero delle Infrastrutture), dell’Anas, della Regione Calabria affinché diano importanti investimenti pubblici a risoluzione di questi annosi e tragici problemi, non potendo più rimanere silenti di fronte alle centinaia di vittime; problemi di cui se ne parla da anni ma che purtroppo non hanno portato ad adottare delle misure risolutive, nonostante l’impegno di associazioni e cittadini. Affinché il sacrificio delle nostre amatissime figlie non sia vano chiediamo la collaborazione non solo di tutte le persone e le associazioni che ci sono state vicine, ma anche dei Comuni e delle altre Istituzioni, dei partiti politici, della scuola, dei comitati civili, dei movimenti e di tutti coloro intendano far qualcosa di concreto per migliorare le condizioni della viabilità e della sicurezza stradale della SS 18, ormai diventata, al pari della SS 106, un’altra “strada della morte”. A tutti, e soprattutto a quanti hanno conoscenze e competenze specifiche in materia di sicurezza stradale, chiediamo collaborazione concreta e fattiva per poter avanzare richieste, idee e proposte a quanti sono quotidianamente preposti a garantire questo inalienabile diritto-dovere.

La sicurezza prima di tutto!!

Alla realizzazione di questo obiettivo rivolgeremo tutte le nostre forze e le nostre energie, affinché altri genitori, altre famiglie non debbano più patire la nostra stessa sofferenza ed il nostro immenso, inconsolabile dolore”.

Firmiamo e condividiamo per evitare che questa strada possa continuare a mietere ancora vittime».

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