di Gianmarco Cilento
In quest’intervista Francesco Pappaterra, uno dei pochissimi cantautori di brani in arbereshe (dialetto delle comunità albanesi di Calabria) e attualmente residente a San Lorenzo del Vallo, rilascia in questo video alcune interessanti dichiarazioni riguardanti il suo percorso professionale.
Prevalentemente attivo negli anni ’80, ha anche cantato alcune sue canzoni nel film “Interno in un paese” (1982) di Vincenzo Pesce, prodotto semi-amatoriale girato nella sua città d’origine Spezzano Albanese. I suoi brani, tra i quali figurano “E bukura e katundit” (La bella del paese) o “Si isce e si je” (Come eri e come sei), sono le canzoni più facilmente rintracciabili cantate nell’antico idioma italo-albanese.
Al pari dei vari cantastorie dialettali, il suo stile interpretativo si avvicina alla Nenia e talvolta al canto lamentoso. I suoi pochi brani incisi sono spesso brani autobiografici, profondamente legati ad una valorizzazione artistica ed espressiva dell’idioma di quelle comunità albanesi. Oltre al recupero filologico della lingua stessa (attraverso una scelta di testi inevitabilmente ancorati ad una visione municipalista e bucolica del mondo), Pappaterra ha anche dimostrato una notevole originalità melodica, rendendo particolarmente orecchiabili quelle composizioni.