Nel gennaio 2017 è uscita “Coriandoli” (Edizioni Erranti, Cosenza) la prima raccolta di poesie di Emanuele Carnevale. Curioso di questo lavoro ne approfitto per rivolgergli alcune domande
Caro Emanuele, queste poesie contenute nel libro immagino siano nate nel corso di svariati anni?
Senz’altro. Le più recenti risalgono al 2016, anche perché per la pubblicazione del libro ci è voluto quasi un anno, sai com’è la burocrazia in questi casi. Le più vecchie invece ai tempi della mia adolescenza, e quando ho visto che ne avevo scritte veramente tante ho iniziato a formulare l’idea di questa raccolta. Diciamo che dietro queste poesie c’era prevalentemente la volontà di scrivere…
Il libro è diviso in due capitoli, poesie “Sentimentali” e “Sociali”. Come mai questa cesura? Sembra quasi quella di un Long Playing d’avanguardia
E stata voluta dall’editore. Costui ha notato che le poesie scelte c’era un fil rouge per alcune e un altro per le restanti. Da qui questa scelta, abbastanza giusta
C’era una corrente artistica alla quale ti ritieni di appartenere?
Non credo. Vivo in un’epoca dove non ci sono più determinate correnti artistiche, quindi non potendo condividere nella vita reale emozioni, sentimenti e suggestioni non credo neanche di ispirarmi a loro. Poiché non ne faccio parte. E poi viviamo in un periodo dove grazie anche a internet molte cose della vita sociale le vediamo con un contatto fisico diverso rispetto a quello del Novecento. Se devo proprio dirti chi è la mia ispiratrice, questa si chiama Vita, composta da tante porzioni di cose che sono dei “coriandoli”
Il titolo è divertente, oltre ad avere un’associazione con il tuo cognome (i coriandoli si usano a…. Carnevale!) quindi vuoi farmi capire che per te simboleggia gli elementi della vita di tutti i giorni?
Certo. Questi una volta liberati donano a chiunque livelli di estasi e gioia qualora vengono gettati a centinaia, la magia è quando li lanci. I coriandoli sono uno diverso dall’altro, se ne viene lanciato uno singolarmente non fa nessun effetto…
Quando il libro è uscito hai svolto parecchie presentazioni in giro per la provincia, terra alla quale sei molto legato… Qual è il ricordo più bello durante questa ‘escursione’ nei vari comuni cosentini?
Sicuramente la presentazione più bella si è svolta proprio a Paola, ma ho un bel ricordo anche di quella fatta a San Vincenzo La Costa, grazie ai particolari accompagnamenti musicali di Emilio Amendola alla chitarra e di Domenico Di Santo alla fisarmonica, ma anche Ginio Gallo de La Buffa del Teatro Castro di Amantea, che mi ha insegnato come recitare le poesie, prima di conoscerlo non le recitavo mica, “leggevo” e non era lo stesso effetto. Bisogna saper interpretare. Di sicuro questi viaggi per le presentazioni mi sono serviti per scrivere le mie successive poesie, avendo avuto altre emozioni da mettere sotto forma di versi