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Il giorno più bello del mondo (di e con Alessandro Siani) – RECENSIONE

di e con Alessandro Siani, con Stefano De Luca, Stefania Spampinato, Giovanni Esposito, Sara Ciocca, Leone Riva

A distanza di due anni da “Mr. Felicità” che ha deluso praticamente tutti, tra pubblico e critica, Siani ci riprova.

Comico dI buoni e ottimi sentimenti, erede di di tradizionalismo genuino del cinema-verità partenopeo, ne Il giorno più bello del mondo (record di incassi nel primo weekend di programmazione con 2.925.239€) è alla sua quarta regia. In questo suo ultimo lavoro sfreccia ad alta velocità su una strada parallela a un rivale quale Checco Zalone, del quale però non possiede le pretese di moralità, né i manierismi nella dialettica verbale
La trama del nuovo film è questa: Arturo è sull’orlo del fallimento nella sua attività di gestore di un teatro.

Un giorno scopre che suo zio gli ha lasciato una fantomatica eredità: due bambini, uno dei quali, Gioele (Stefano De Luca), è dotato di poteri magici in grado di muovere oggetti con la forza del pensiero.

Ben presto Arturo lo comincia ad utilizzare come “fenomeno” in alcuni talent show e altri problemi subentrano, tanto che mantenere l’equilibrio per tutti sarà difficile…
Una critica di indubbia faciloneria rivolta a Siani è quella di scimmiottare grossolanamente Troisi, con le sue esitazioni e il suo estro lunare. A cercare il pelo nell’uovo la citazione più evidente in questo film può sembrare la telecinesi del bambino, che ricorda i vani tentativi di Troisi di spostare gli oggetti con la mente in Ricomincio da tre (1981). Ma fermarsi qui sarebbe inopportuno: Siani regista, più di quello attore o caratterista, dimostra un certo gusto nella costruzione della scenografia e della fotografia, molto più rispetto ai film precedenti e senza quel barocchismo teatraleggiante come ne “Il principe abusivo”.

Il suo gusto per il fantasy, per un decorativismo etereo, tascabile e per un taglio di entertainment non lontano dal film natalizio e family statunitense dimostrano le sue intenzioni innocenti ma anche poco pretestuose. La morale di questa sua favola ci appare chiara: la complessità della vita, costantemente alla ricerca del giorno più bello degli altri, è sorretta anche dalla magia dei sogni, e da quella fabbrica di sogni che è il cinema

About Gianmarco Cilento

Collaboratore freelance per testate giornalistiche e Scrittore, mi occupo di Critica Cinematografica e Musicale. La mia prima pubblicazione "Peppino di Capri e i suoi Rockers" (Graus, Napoli, 2018) è stata ampiamente apprezzata da pubblico e critica

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