Mentre l’Amministrazione Comunale è impegnata a gestire la delicata situazione in cui si è venuta a trovare dopo lo stop accusato dalla raccolta della frazione indifferenziata dei rifiuti, condizionata dalle difficoltà palesate dalla società Calabria Maceri (impossibilitata a trattare i “residui” a causa di disservizi sorti con discariche e termovalorizzatore), la cittadinanza paolana si trova a fare i conti coi disagi dovuti alla permanenza della spazzatura in casa.
Per ragioni da ricercare probabilmente nella considerazione dedicata alla gamma di utenti danneggiati dal disservizio, allo stato attuale pare proprio che soltanto i “produttori” di pattume relativo a pannolini e pannoloni vengano autorizzati a liberarsene, mentre tutti gli altri dovrebbero attenersi ai dispositivi emanati dalla casa municipale, consistenti nel divieto assoluto di cacciare finanche fuori dalla porta ciò che in casa produce olezzi nauseabondi e condizioni al limite della vivibilità.
Stante infatti una lettera giunta in redazione, oltre a pannolini e pannoloni ci sarebbero da considerare anche le deiezioni degli animali domestici, cani e gatti che quotidianamente evaquano i propri escrementi che – raccolti in lettiera o apposita busta – da oltre due settimane continuano a presenziare nelle abitazioni dei loro conviventi umani.
Una situazione al limite del paradosso, cui nessuno sembra voler dar conto.
Di seguito la lettera firmata giunta all’attenzione del Marsili Notizie.
Sono una cittadina paolana ma, prima di tutto, una contribuente. Vivo in un appartamento di quadratura medio/grande e in famiglia abbiamo naturalmente apprezzato la riduzione delle tariffe per il servizio idrico e tari che la “nuova” amministrazione ha operato. Con noi vivono 2 cani di taglia gigante e tre gatti. Quando li abbiamo adottati eravamo certi di poterlo fare in quanto cittadini europei. Questa certezza da due settimane a questa parte è venuta meno; da quando è stato interrotto il ritiro del residuo, sezione dei rifiuti indicata come quella dove conferire i bisogni degli animali domestici: feci raccolte durante le passeggiate che dobbiamo riportarci a casa perché non si trova neanche un bidone per i rifiuti da passeggio in giro (presenti in ogni città) e le lettiere dei gatti (noi abbiamo 2 lettiere che cambiamo ogni settimana). È da due settimane che in casa iniziamo a chiederci se siamo ancora cittadini europei o se, in un momento che ci è sfuggito, siamo passati sotto il dominio dell’Arabia Saudita, lì dove il possesso di un cane è giustificato solo dall’utilizzo di questo per motivi di caccia o allevamento.
Vergognarsi perché il balcone di casa è diventato il deposito di una quantità di merda che, oltre a rappresentare un pesante disagio, è un pericolo di tipo sanitario, non è un sentimento che dovrebbe appartenere ad un cittadino europeo del 2019, ma neanche del 1800.
Poco mi importa dell’origine delle responsabilità: il mio contributo è comunale quindi è l’amministrazione che deve rispondermi. Ne la Regione, ne la ditta dalla quale si è acquistato il servizio. Noi cittadini non abbiamo scelto la ditta, abbiamo scelto gli amministratori che DEVONO garantire la gestione dello smaltimento dei rifiuti.
Chiedere un punto di raccolta per i pannoloni e i pannolini, escludendo casi come quelli della sottoscritta, non è un valore aggiunto per chi aspira a diventare il sindaco di una città che dovrebbe avere contezza di tutte le necessità e i bisogni delle persone. Rappresenta invece una magra figura tipica di chi ha una visione ristretta condizionata da orizzonti piccoli.
Paola (Arabia Saudita), 12/12/2019