Convocato d’urgenza per discutere di punti inerenti la “Variazione al bilancio di previsione 2019-2021”, il “Riconoscimento debiti fuori bilancio”, l’approvazione dello schema di convenzione per il piano di rientro riguardante gli anni 2015-2016-2017 con relativo acconto 2018 del “Debito tariffa conferimento rifiuti”, nonché la “Variazione in via d’urgenza al bilancio di previsione 19/21”; l’ultimo Consiglio Comunale tenutosi a Paola è servito anche ad acquisire il dato risultante dalla relazione dei Revisori dei Conti.
Un documento molto importante, che ha dato contezza di una situazione di cassa molto deficitaria all’atto dell’insediamento dell’attuale Amministrazione Comunale.
I componenti dell’organo di controllo contabile, hanno preso atto che l’Ente ha inteso impegnare la somma di 501mila 396,75 euro per il pagamento di debiti contratti sul fronte della gestione del servizio di Raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU).
Fornendo parere favorevole all’operazione, i professionisti incaricati hanno confermato la passività ereditata dal recente passato, quando gli stanziamenti da corrispondere al fine dell’espletamento del servizio, sono stati condizionati da “storni” effettuati per coprire le spese di concerti e altri tipi di manifestazioni pubbliche, ma anche da mancati adempimenti contrattuali, dato che il Comune di Paola ha dovuto farsi carico di costi che sarebbero dovuti essere appannaggio della ditta appaltatrice e che, anche per il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, sono stati invece messi a carico dell’Ente.
Tant’è che all’interno del documento consegnato all’attenzione dei consiglieri comunali, il passaggio successivo al conferimento del visto contabile d’approvazione, recita testualmente: «fatta salva la verifica delle eventuali responsabilità e fatte salve le azioni di rivalsa di competenza dell’amministrazione comunale. Il Collegio dei Revisori rammenta all’Ente di trasmettere la deliberazione di riconoscimento di debiti fuori bilancio e tutta la documentazione a corredo e richiamata nella stessa, alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Catanzaro».
Un’indicazione che va nel verso di una prassi che, non invocata dai banchi della maggioranza o della giunta, si configura come passaggio formale non determinato da alcuna indagine avviata tra le mura del Sant’Agostino.
Il bilancio comunale potrà quindi essere variato nel capitolo 2177, relativo alla regolarizzazione partite sospese con il tesoriere e finanziamento dei debiti non preventivati, rimpinguato per una parte con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione e per un’altra parte con lo storno di capitoli di spesa.
Ciò comporterà, come unica conseguenza negativa, il momentaneo blocco della restituzione delle somme pagate in più dalla cittadinanza durante il periodo in cui il debito è maturato, operazione che l’attuale Amministrazione aveva previsto come possibile proprio in virtù delle soluzioni adottate nelle vertenze con le ditte erogatrici dei servizi in questione e che invece, a causa di nuove criticità sorte su fronti quali – ad esempio – la revoca del contributo concesso per la realizzazione del “Pit”, il Comune non potrà compiere.