È in libreria dal 22 ottobre per Rizzoli Chiamiamo il babbo, un racconto sulla vita del noto regista Ettore Scola (1931-2016) attraverso gli occhi delle figlie Paola e Silvia. Le autrici in questo periodo si stanno impegnando molto nella promozione del volume con varie presentazioni in giro per l’Italia, tra cui la prima, avvenuta il 5 novembre a Roma alla Galleria Alberto Sordi, alla presenza di nomi quali Walter Veltroni, Stefania Sandrelli e Paolo Virzì
Nel libro si raccontano le vicende familiari e artistiche del noto cineasta, autore di film particolarmente acclamati del nostro cinema quali C’eravamo tanto amati (1974), Brutti, sporchi e cattivi (per il quale Scola ha vinto il Premio per la Miglior Regia a Cannes 1976), Che ora è? (con Troisi e Mastroianni) ma anche film dal respiro più internazionale quali Passione d’amore (1981) o Ballando ballando (1983). Uno dei tanti aneddoti citati merita di essere messo in risalto: un giorno il regista è stato vittima del furto di tutti i suoi David di Donatello. Una settimana dopo i ladri hanno incredibilmente riconsegnato le statuette a Scola con la seguente motivazione “Non sono d’oro. Non valgono niente. Nemmeno la targhetta. Sicuramente sono più preziosi per voi. Buona fortuna”.
