È costato caro al fuscaldese Angelo Pignataro il “desiderio” di discutere con la sua ex moglie, soprattutto per le modalità con cui è stato espresso, consistite nell’abbattimento della porta di casa della suocera dove la donna – evidentemente non incline ad assecondare il suo ex compagno – si era rifugiata.
Finisce con una condanna ad 1 anno e 6 mesi di reclusione (propiziata dal rito abbreviato), oltre al pagamento delle spese processuali, quelle di custodia cautelare in carcere e il risarcimento danni alle due parti civili (comprese le spese di costituzione e rappresentanza affrontate), la vicenda penale che ha visto riconosciute le responsabilità di un uomo che, forse, avrebbe preferito titoli di coda differenti su quella che, comunque, era partita come una storia d’amore.