Urge riprendere l’attività specialistica ambulatoriale.
È questa la richiesta pressante di molti medici di base.
Da circa tre mesi causa la pandemia, non è stato possibile effettuare i controlli periodici per i malati cronici, come diabetici, cardiopatici bronchitici, ma l’elenco è molto lungo.
Si aggiungano gli esami di routine, la radiologia l’ecografia, insomma la situazione è molto seria.
Non vorremmo che con la scusa del Covid si continui a rinviare una attività indispensabile.
Quindi i responsabili dell’Asp non stiano ad aspettare che ci scappi il morto.
Devono predisporre subito i locali idonei, per effettuare le visite in sicurezza, ulteriore perdita di tempo diverrebbe colpevole negligenza.
Fortunatamente in Calabria non abbiamo visto quasi nulla della pandemia, siamo stati sfiorati, quindi non vi sono stati medici eroi o grandi impegni.
Ma quel personale medico e paramedico che ha svolto dei compiti particolari, come i tamponi, va giustamente remunerato, cosa diavolo si attende.
Inoltre bisogna essere pronti a nuove possibili pandemie di vario genere.
Vanno realmente potenziati gli ospedali attuali che già adesso non sono in grado di far fronte alle normali richieste, assumere personale, rivedere gli ospedali dismessi.
Tutti siamo consapevoli che la Calabria non è assolutamente in grado di far fronte ad una eventuale impennata di ricoveri, quindi la politica metta da parte i propri campanilismi e pensi in modo globale alla salute dei calabresi.