alberto sordi

Alberto Sordi – In libreria l’opera di Alberto Anile con prefazione di Verdone

Il 2 marzo è uscito Alberto Sordi, scritto dal critico e giornalista Alberto Anile. Introdotto da una premessa di Felice Laudadio e da un’affettuosa e aneddotica prefazione di Carlo Verdone, questo lavoro riserverà parecchie sorprese agli occhi del lettore più attento, ponendosi come un’attendibile biografia artistica dell’attore e regista romano, che Anile ha conosciuto e incontrato più volte; una di queste interviste, il 4 maggio 1995 durante una retrospettiva di suoi film a Milano, è anche riprodotta nel volume.

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Il noto critico siciliano, autore tra gli altri di saggi su Totò e altre pagine di cinema italiano (una su tutte Operazione Gattopardo del 2014)[1], si era già dedicato quasi due anni fa nella pubblicazione di un volume della rivista Bianco e Nero dedicato all’attore e intitolato Sordi Segreto, che, attingendo dal Fondo Alberto Sordi custodito nei meandri del Centro Sperimentale di Cinematografia, svelava una quantità impressionante di materiali inediti quali soggetti di film mai realizzati, fotografie, articoli e copie dei suoi film.

Questo volume, edito da Edizioni Sabinae (Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia), affronta ora nuove ricerche. Le domande che il libro pone al lettore (scritte proprio sulla quarta di copertina) sono parecchie. E le risposte fornite sono articolate, complesse e proprio per questo molto attendibili. Vengono ricostruite con meticolosa attenzione le sue origini artistiche sul finire degli anni ’30 tra varietà, camei cinematografici e doppiaggio. Viene raccontato con precisione il suo incontro con Stanlio e Ollio a Roma nel 1950 (tutti sanno che Sordi è stato lo storico doppiatore di Ollio, ovvero Oliver Hardy). Si cerca di affrontare fino in fondo il suo rapporto umano e professionale con Federico Fellini (e le ragioni del perché il cineasta di Rimini abbia tagliato la sua partecipazione dal film Roma del 1972). Non manca un intero capitolo dedicato a uno dei suoi film più conosciuti, Polvere di stelle (1973), restaurato l’anno scorso dalla Cineteca Nazionale[2] e proiettato con grande successo al Bifest di Bari. Tra le tante curiosità che sono emerse sul film vi è quella che la fonte di ispirazione sia stata un soggetto del regista Antonio Pietrangeli intitolato Il regno del Sud, e risalente al 1968. E tra un capitolo e l’altro vengono riproposte alcune sue dichiarazioni apparse sulla stampa tra gli anni ’50 e gli anni ’90, molto interessanti proprio perché dimenticate con il trascorrere del tempo da studiosi e appassionati.

Un volume riflessivo, intrigante (anche per via delle molte foto mai viste prima) e più sbarazzino dei precedenti dell’autore (che in alcuni punti scrive liberamente in prima persona). Un must per i fan di Albertone.

La copertina del Libro

 

[1] Scritto con Maria Gabriella Giannice e pubblicato da Feltrinelli. Saggio storico/critico sulla lavorazione del film “Il Gattopardo” (1963) di Luchino Visconti.

[2] Il lavoro di restauro è stato molto complesso soprattutto nella correzione del colore e nella pulizia dell’immagine a causa delle cattive condizioni dei materiali ritrovati, ma se non altro ha portato al ripristino della versione integrale del film (151’), mai proiettata in pubblico. La supervisione del restauro è stata curata da Giuseppe Lanci (operatore di macchina del film) per la fotografia e da Federico Savina per la parte sonora.

About Gianmarco Cilento

Collaboratore freelance per testate giornalistiche e Scrittore, mi occupo di Critica Cinematografica e Musicale. La mia prima pubblicazione "Peppino di Capri e i suoi Rockers" (Graus, Napoli, 2018) è stata ampiamente apprezzata da pubblico e critica

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