È un bilancio tutt’altro che irrisorio quello che riguarda l’aspetto “amministrativo” delle misure di contenimento dell’emergenza covid a Paola.
Stanti i dati conseguiti dai Carabinieri della locale Compagnia, 15 verbali (da 280 euro l’uno se pagati entro 5 giorni) sono stati elevati nei confronti di altrettante persone, “pizzicate” senza alcuna giustificazione liberatoria rispetto ai movimenti compiuti all’aperto.
Avendo programmato l’attività con posti di blocco dislocati in punti nevralgici: Piazza IV Novembre, Lungomare, SS18, rione Sant’Agata; i militari dell’Arma sono riusciti in un’opera di controllo capillare che, però, nel weekend appena trascorso, non pare aver scoraggiato più di tanto coloro i quali, tutt’oggi, ritengono spropositate le misure da “zona rossa” applicate per l’intera Regione.
Paola, in particolare, negli ultimi giorni – anche grazie ai risultati dei tamponi processati dall’Asp – sta conoscendo un notevole incremento di casi, motivo per cui sono state assunte decisioni addirittura “anticipate” rispetto a quanto stabilito dal “facente funzioni” che guida l’ente a suo tempo presieduto dall’On. Jole Santelli, soprattutto per quanto concerne le scuole.
Sarebbe opportuno prendere consapevolezza delle ragioni che hanno imposto questo lockdown, senza farselo ricordare dalle Autorità.