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Lettera firmata da un Lettore de “Il Marsili Notizie”
Di lui si sa che è un dottore, si sa che necessita di supporto legale “per fatti commessi nell’esercizio delle sue funzioni”, si sa pure chi è il suo avvocato, però giustamente non si sa il suo nome. Chi sarà mai il dottor “Omissis” comparso sulla delibera n.78, ratificata dalla giunta lo scorso 15 Aprile?
Più di un indizio porta a credere che la sua identità si possa “estrapolare” passando al setaccio i più recenti atti dell’esecutivo (composto per il 66,6% da membri “nuovi” rispetto a quelli di partenza) , pubblicati sull’albo pretorio a partire dal momento in cui è sorta l’esigenza di assicurare: “PATROCINIO LEGALE – così recita l’oggetto dei documenti in questione – PER IL DOTT. (o LA DOTT.SSA, a seconda del genere, ndr) PER FATTI COMMESSI NELL’ESERCIZIO DELLE PROPRIE FUNZIONI”.
La vicenda riguarda un “invito a dedurre” notificato dalla Procura Regionale della Corte dei Conti, la cui attività più recente – relativamente al Comune di Paola – si è concentrata su quanto è stato fatto sul fronte del servizio idrico, sia per l’ambito gestionale (tuttora in regime di proroga “post interdittiva antimafia” del precedente appaltatore) sia per quello relativo alla bollettazione, per alcune annualità ritenuta del tutto sproporzionata e, quindi, da restituire ai contribuenti paolani.
Una vicenda che vede coinvolti ex ed attuali amministratori del Sant’Agostino, compreso qualche funzionario degli uffici e dipendenti ormai pensionati, quindi un gruppo circoscritto ai nomi che comunque, in precedenti pubblicazioni sull’albo pretorio, sono stati inseriti prima di questo singolo caso di “omissis”.
Pertanto, ipotizzando un elenco composto dall’intera giunta sorta in seguito alla vittoria della Coalizione di Salute Pubblica, escludendo i riferimenti nominali sinora pubblicati con le delibere 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 65 e 79, disponibili sull’albo secondo un andamento di affissione molto rapsodico, non basato sull’ordine crescente del numero d’atto, bensì secondo un altro criterio, al momento difficile da interpretare (all’inizio mancavano difatti la 50, la 53 e la 56 all’elenco che si arrestava a 59), ci sono quindici persone delle quali soltanto di una è stato omesso il nome: sarà difficile scoprire di chi si tratta?
Per questo motivo, considerata l’eventualità paventata sul finire della precedente lettera dedicata all’argomento, gentilmente pubblicata da questa disponibile Testata (che non smetterò mai di ringraziare per l’amplificazione che concede ai miei costrutti) sarebbe opportuno tenere a mente che in un procedimento non pubblico, qual è quello che sarà affrontato in questa fase da coloro che sono stati invitati a dedurre, non è prescritto da nessuna parte che si debbano rendere note le generalità dei coinvolti, quindi risulta ancora “peculiare” la permanenza di tali informazioni sulle altre delibere.
Forse, omettendo soltanto un nome (ma lasciando bello ed evidente il titolo di “Dott.”, comprensivo anche dell’identificativo relativo al genere maschile), non si è risolto propriamente il problema; magari lo si è reso un po’ più ostico a quanti non abbiano dimestichezza coi fatti della politica locale. Tuttavia il passo intrapreso è verso la direzione giusta, più in linea con i dettami che dovrebbero essere propri di un’Istituzione qual è l’Ente municipale, che non può permettersi di incappare in contenziosi evitabili se soltanto si prestasse un po’ più d’attenzione. Questa chiosa finale è anche utile a ricordare che, su questa faccenda, sull’albo è stata registrata un’attività che definire “frenetica” è un eufemismo, visto la delibera 50 è apparsa, scomparsa e poi riapparsa nel giro di qualche giorno.
La confusione è figlia dell’approssimazione, alle volte basta fermarsi un minuto in più anche solo per evitare magre figure.
