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Paola – Qui Mattarella non avrebbe avuto accesso all’Anagrafe online

Ieri ha fatto sensazione la notizia che ha visto protagonista il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella veste di primo “fruitore” dei servizi resi dalla nuova Anagrafe online, piattaforma che consente di scaricare atti e certificati per i quali, in precedenza, era necessario recarsi personalmente presso l’Ufficio preposto.

In buona sostanza si tratta di un servizio che consente ai cittadini di ottenere i certificati anagrafici online, in maniera autonoma e gratuita, accedendo alla piattaforma www.anagrafenazionale.interno.it.

«I cittadini iscritti all’anagrafe potranno scaricare i seguenti 14 certificati per proprio conto o per un componente della propria famiglia, senza bisogno di recarsi allo sportello:

  • Anagrafico di nascita
  • Anagrafico di matrimonio
  • di Cittadinanza
  • di Esistenza in vita
  • di Residenza
  • di Residenza AIRE
  • di Stato civile
  • di Stato di famiglia
  • di Residenza in convivenza
  • di Stato di famiglia AIRE
  • di Stato di famiglia con rapporti di parentela
  • di Stato Libero
  • Anagrafico di Unione Civile
  • di Contratto di Convivenza

Per i certificati digitali non si dovrà pagare il bollo e saranno quindi gratuiti (e disponibili in modalità multilingua per i comuni con plurilinguismo). Potranno essere rilasciati anche in forma contestuale (ad esempio cittadinanza, esistenza in vita e residenza potranno essere richiesti in un unico certificato).

Al portale si accede con la propria identità digitale (SPID, Carta d’Identità Elettronica, CNS) e se la richiesta è per un familiare verrà mostrato l’elenco dei componenti della famiglia per cui è possibile richiedere un certificato».

Ebbene, se Mattarella si fosse dovuto collegare al Comune di Paola per espletare la sua operazione da “primo utente”, col cavolo che l’avrebbe potuta fare!

Per ragioni di natura ignota, dal Sant’Agostino non hanno ancora risposto alla chiamata che ha messo sull’attenti tutti i comuni italiani, fieri ed impettiti ieri al cospetto di un Presidente capace di collegarsi e scaricare dappertutto, meno che a Paola e in altri 62 avamposti (forse pro-fax).

Eppure un qualcosa in merito alla “dematerializzazione” documentale, il Comune di Paola l’ha fatta, e l’ha pure pagata. Magari non era un lavoro destinato all’Anagrafe, forse era qualcosa di diverso, rimasto ad oggi ancora inspiegato, ma con “parcella saldata” (17mila 500 euro per la precisione, con “impegno di spesa” risalente ai tempi dell’Amministrazione Ferrari e con liquidazione in piena gestione Perrotta).

Ora, è altamente probabile che il gap dagli altri comuni verrà chiuso nel futuro prossimo, ma resta la figuraccia di essere, ancora una volta, al di sotto degli standard minimi di accessibilità alle nuove forme di vita democratica.

Menomale che Mattarella sta al Quirinale.

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