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Paola – Via dedicata a S.Nicola Saggio finisce sotto la lente della Prefettura

Magna fu la pompa con cui, lo scorso 3 Febbraio, autorità civili e religiose presero parte all’intestazione di una via della Città di Paola a San Nicola Saggio.

Già conosciuta come Via Toppa San Nicola (o “Valle della Timpa”, come riportava la locandina dedicata all’evento), la strada in questione è stata rinominata sulla scorta di una decisione unilaterale dell’amministrazione comunale in carica, un esecutivo che – benché privo di una maggioranza consiliare a supporto – seguita ad assumere iniziative controverse, che sempre più spesso stanno impattando contro i crismi dei formalismi necessari a condurli in porto.

La locandinda predisposta per l’evento

 

Ultima, in ordine di tempo, è proprio la vicenda che riguarda il cambio d’intestazione di questa arteria collaterale al Santuario Regionale di San Francesco, una strada “rinominata” per volere esclusivo dell’esecutivo, che con una semplice delibera di giunta ha ritenuto di poter procedere anche senza il necessario avallo dell’ufficio territoriale di Governo, che riguardo i cambiamenti toponomastici ha facoltà esclusive e vincolanti.

Quindi, sebbene sprovvisto del fondamentale placet della Prefettura, il comune di Paola ha proceduto ugualmente all’intitolazione, suscitando lo stupore dei referenti istituzionali cosentini i quali, nel merito, hanno chiesto «cortesi notizie».

Sollecitati da una precisa richiesta dell’ex presidente del consiglio Graziano Di Natale, che immediatamente ha notato il “buco” normativo posto in essere con la repentina intitolazione, i rappresentanti territoriali del Governo hanno scritto una lettera indirizzata al Sant’Agostino, della quale – di seguito – si propone il testo.

«In relazione alla richiesta inviata in data 16/2/2022 – si legge nella missiva – quest’ufficio è venuto a conoscenza che la S.V. ha proceduto, in data 3/2/2022 alla intitolazione di Via San Nicola Saggio da Longobardi già Via Toppa San Nicola, prima di ottenere l’autorizzazione a procedere da parte delia scrivente Prefettura. Pertanto si resta in attesa di cortesi notizie in merito».

V’è da aggiungere che in occasione della cerimonia in questione, diversi furono i convenuti, dai vertici della Comunità dei Minimi fino al sindaco di Longobardi (paese natale di San Nicola Saggio), Giacinto Mannarino, i quali – certamente ignari dello stato relativo all’iter procedurale – hanno partecipato con gioia e commozione all’evento (insieme a consiglieri comunali e cittadini di Paola e Longobardi) che però, adesso, rischia di essere messo in discussione, per non dire “vanificato” dalla inosservanza dei passaggi formali necessari a farlo svolgere.

Il momento della scopertura della targa in uno scatto di Paolo Perrotta

 

A questo punto è lecito chiedersi se lo stesso non sia accaduto per altre “intitolazioni”, come quella riservata al Maresciallo dei Carabinieri, Antonio Carbone, al quale – lo scorso 21 Gennaio – è stata dedicata una strada della periferia meridionale che, in precedenza (e forse ancora adesso almeno per la Prefettura), era identificata come “Via dell’Eucalipto”.

Senza contare la “posa in opera” di targhe e targhette in giro per la città (dal valore probabilmente simbolico, senza alcuno straccio di consistenza formale, come le pergamene che questa amministrazione ha dispensato a iosa in svariate circostanze).

In definitiva, una considerazione: l’intitolazione è un atto di fondamentale valenza etica e morale, che non può prescindere dal rispetto delle regole, altrimenti diventa uno spot per ben altri tipi di comportamenti.

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