luana d'acunto

Belvedere Marittimo – Il dramma della guerra attenuato dalla pace nell’arte

di Luana D’Acunto

Il dramma della guerra in Ucraina si trasforma in arte per esorcizzare il male nella speranza della Pace. È stata questa la sfida del professor Daniele Marino e di due studentesse, Anna Pia Guaglianone e Gaia Martucci, dei Licei Tommaso Campanella di Belvedere Marittimo, che ha dato vita ad una bellissima opera in esposizione perpetua all’interno dell’edificio scolastico.

“Bucha”, in ricordo del massacro avvenuto nell’omonima città ucraina, è stata realizzata con la tecnica  olio su tela utilizzando 12 tele di un metro quadrato, per una grandezza totale di 4 metri per 3.  Due enormi serpenti intrecciati affiorano dalle profondità della terra per ingoiare i carri armati e con essi tutti gli orrori di una guerra di trincea in vecchio stile.

Due  candide colombe, da sempre simbolo di pace, si posano sulla testa dei rettili mutandone la natura da velenosa in benigna. Una splendida e delicata metafora che vuole ricordare all’uomo che la pace, per poter essere mantenuta, deve tramutare il male latente all’interno dell’animo umano in bene favorendo l’accettazione della convivenza civile e pacifica.

«I due serpenti e le colombe – spiega Marino – possono essere visti anche come la possibilità di scelta dell’uomo tra bene e male, poiché proprio tra questi due estremi si gioca la partita umana. L’uomo deve mediare tra due estremi per trovare il proprio equilibrio per riuscire a vivere pienamente la bellezza del mondo che, nonostante tutto, prevale nell’opera. Se pensiamo a Guernica di Picasso – continua il professore – la scelta è quella di eliminare il colore dall’opera perché la guerra è morte. Noi abbiamo deciso che nonostante tutto la bellezza, e quindi il colore come la speranza, debba prevalere»

E anche se la pace sembra ancora lontana, gli studenti di Belvedere, hanno deciso con fermezza da che parte stare.

«Oggi i nostri ragazzi hanno ripudiato la guerra» spiega Anna Carnevale, dirigente della prestigiosa scuola tirrenica, durante l’inaugurazione dell’opera avvenuta lo scorso 27 maggio «lo hanno fatto utilizzando tutte le forme di arte e sfruttandone l’effetto catartico purificando gli animi dalle passioni violente»

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