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Paola – Perrotta voterà Ciodaro; gli auguri di Sganga con replica al sindaco

Organizzato come appuntamento di ringraziamento e saluto, il commiato elettorale de “La Nostra Paola” (coalizione che comunque sarà in Consiglio Comunale con Roberto Perrotta e Marianna Saragò), si è concluso con ovazioni da stadio e toni ruggenti, quasi come se l’esclusione dal ballottaggio non fosse considerata.

Con partecipazione e trasporto, il pubblico e coloro che sono intervenuti, hanno trascorso un’ora “insieme” come un’unica famiglia. Tra gli applausi, prima Massimo Florita e poi Marianna Saragò, hanno ceduto la parola al candidato che correva per il “quarto” mandato, Roberto Perrotta.

Colui che dovrà fermare a “tre” il conto delle fasce tricolori indossate, in piena sintonia col suo ruolo di leader, ha preso immediato possesso della scena, catalizzando su di sé ogni argomento, compresa la disfatta al primo turno. Senza mai mancare di rivolgere apprezzamenti alla squadra che lo ha sostenuto, Roberto Perrotta si è mostrato tutt’altro che “sconfitto”, dal palco ricavato sotto l’Arco di San Francesco, l’ancora sindaco di Paola ha dato ulteriore prova delle abilità che gli hanno consentito, per tanti anni, di essere il “primo” tra i cittadini.

Polarizzando su Politano ogni attenzione, l’attuale reggente del Sant’Agostino ha praticamente distolto lo sguardo d’ognuno da tutto il resto, dissolvendo – come d’incanto – le ragioni per le quali ci si era dati appuntamento.

Chi s’aspettava un sindaco uscente e già sbiadito, ha dovuto ricredersi, a quanti erano in Piazza del Popolo solo per godersi il momento in cui si sarebbe “leccato le ferite”, Roberto Perrotta ha risposto mostrando i denti, arrivando anche a “mordere forte”, com’è successo quando con voce tonante ha scandito la sua preferenza per Emira Ciodaro quale prossimo sindaco di Paola.

Un colpo di scena maturato nel corso di un crescendo d’attacchi nei confronti di Giovanni Politano, che insieme a quasi tutti i suoi supporters (dal duo “in conflitto giudiziario”, Serranò&Di Natale, fino all’assessore ancora in carica e beneficiato dall’indennità, Alessio Samà) avrebbe recentemente schernito Roberto Perrotta nel corso di un appuntamento pubblico, invitandolo – ora che è terminata l’esperienza da primo cittadino – ad andare a “lavorare”.

Questo delle offese, presunte o reali, è stato un argomento sul quale Perrotta si è molto speso, svelando l’esistenza di video che, più o meno alla luce del sole, starebbero circolando in rete con l’unico scopo di screditare i soggetti coinvolti o presi di mira. Sulla scorta di uno di questi filmati, il leader de “La Nostra Paola”, si è poi scagliato contro un cittadino, reo – a suo dire – di stare “invecchiando male”.

Dopo essere stato tra i più solidali difensori dell’avvocatessa Marta Perrotta, che nella sua veste di “cittadina” si era sentita attaccata da Pino Falbo durante un comizio, Roberto Perrotta ha puntato il dito – senza nominarlo ma rendendolo identificabilissimo – contro Giorgio Sganga (vera e propria istituzione del mondo contabile e finanziario, accademico cattedratico, già candidato a sindaco in passato), del quale in rete circolano alcuni fotogrammi accanto ad uno spumeggiante e “sciampagnone” Politano, esultante per il passaggio al turno di ballottaggio.

Secondo quanto riportato da Roberto Perrotta, si tratta di un video «in cui ci sono persone che, purtroppo, a Paola stanno invecchiando male, e che non riescono ad essere all’altezza del cognome che portano, che è un grande cognome».

Tirato in ballo, così, solo per un video privato che comunque testimonia scene di esultanza in un contesto avulso dalla pubblica piazza (come ad esempio poteva essere stato “il comizio”, nella vicenda Marta Perrotta/Pino Falbo), Giorgio Sganga ha inteso rispondere, rendendo pubblica la sua reazione a questa “tirata in ballo” per interposto canale.

«Che Roberto Perrotta ancora Sindaco di Paola approfittasse di un pubblico comizio per lanciare squallide offese al Suo concittadino Giorgio Sganga, in più occasioni suo elettore e……tant’altro, era al di là di ogni “nefasta previsione”, pur considerando il rancore e lo spirito di vendetta che, in certe situazioni, contraddistingue il Sindaco uscente. …..Eppure

Roberto Perrotta, strumentalizzando un video in cui mi si vede esultare (con il suo Capo Gruppo Consiliare, grande elettore, amico, parente acquisito e tant’altro ancora: Giovanni Politano) e proferire un “gioioso” vaffa generico e magari anche volgare (ma certamente non rivolto a lui), come tutti i vaffa del mondo, si sia abbandonato a considerazioni ignominiose quali quelle che invecchio male e non sono degno del cognome che porto, sinceramente mi lascia attonito e sconcertato. Il giudizio sulla mia persona e su Roberto Perrotta è affidato a chi conosce uomini e fatti di questa Città, anche se resta l’amarezza nel dover constatare a quali bassezze si possa arrivare per dimostrare ad Emira Ciodaro, a cui auguro ogni bene, in quanto valida Professionista e Concittadina affidabile, la propria vicinanza per ….Ottenere cosa? Qualcuno mi ha già scritto che Roberto Perrotta, colto da un raptus improvviso (attendo augurabile conferma) ha diffamato senza averne contezza…. Va bene, ma è impossibile giustificare le Donne e gli Uomini ( per fortuna poca roba) presenti, che plaudivano gaudenti alle “ urla cattive” del Sindaco che, in altri contesto, ho votato. Povera gente senza nemmeno la giustificazione del raptus. Non sono un portatore di voti (cosa di cui vado orgoglioso perché non ho mai chiesto il voto al “ beneficiato “ di questo o quel mio intervento), ma un portatore di pensieri ed ideali che hanno sempre esaltato la Libertà del Voto. Io, Giorgio Sganga, ho votato e voterò anche domenica 26 Giovanni Politano Sindaco di Paola senza però biasimare chi farà diversamente sempre che il Voto sia Libero. Il 27 giugno arriva il Nuovo …..ma che nuovo sia Cara Emira e Carissimo Giovanni……..PAOLA VI aspetta con tanta voglia di fare».

Dalla civiltà dei toni utilizzati è auspicabile che la polemica sul “vaffa” si esaurisca con questo chiarimento, anche se bisogna ammettere che è difficile non cadere preda dei video movimentati soprattutto attraverso social senza bacheche, come Whatsapp o Telegram, alcuni dei quali altamente diffamatori e lesivi della dignità delle persone prese di mira, presentate addirittura con nome, cognome e “titolo” dato dal montatore del filmato, ovviamente persona “anonima”.

Ma questa è una storia di cui ci occuperemo a breve.

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