di Luana D’Acunto
Mentre i cittadini protestano per l’installazione di un’antenna telefonica in pieno centro, l’amministrazione comunale, che con delibera di giunta n. 72 del 25.11.2021 concedeva alla società di telefonia wind l’area di proprietà comunale denominata “Ex Mercatale”, si dice vicina alle preoccupazioni dei cittadini. Un paradosso da cui il sindaco, Francesco Tripicchio non riesce a districarsi.
Da un lato, infatti, il primo cittadino, ha un contratto di locazione di anni 6+6 dietro corrispettivo di 10.000 euro annui, che per un comune in dissesto rappresentano una piccolissima fonte di respiro, dall’altro si ritrova a fare i conti con una popolazione giustamente preoccupata per la propria salute, e arrabbiata per esser stata tenuta all’oscuro dell’intera operazione.
I lavori di installazione del dispositivo, sono iniziati in data 02.12.2022, con grande sorpresa degli abitanti della zona che nulla avevano avuto modo di sapere se non quando hanno chiesto lumi agli stessi operai in fase di allestimento del cantiere. Resisi conto della gravità di quanto stava accadendo, immediatamente si sono attivati, organizzandosi tra di loro al fine di concertare il da farsi e depositando – contestualmente – un’istanza con richiesta di sospensione dei lavori. A seguito di ciò le cariche istituzionali, hanno rassicurato verbalmente i manifestanti, i quali hanno atteso fiduciosi una sospensione dei lavori, purtroppo mai avvenuta.
Il passo successivo è stato dunque un incontro pubblico nel quale i cittadini hanno esposto le loro preoccupazioni, soprattutto in merito ai possibili danni alla salute derivanti dalle onde elettromagnetiche emanate dall’antenna, in considerazione della vicinanza della stessa alle abitazioni e soprattutto perché posizionata a meno di 50 mt da un istituto comprensivo.
Durante la discussione, il Sindaco e il vicesindaco hanno rassicurato la popolazione in merito alla regolarità di tutti i permessi e pareri garantendo un maggior approfondimento di tutta la questione in relazione alle problematiche sollevate, promettendo, nelle more, una sospensione dei lavori. Nella vana attesa, i lavori sono proseguiti regolarmente.
Il comitato dei cittadini, costituitosi nel frattempo, ha organizzato una nuova manifestazione per il 28.12. alle ore 10.00, nei luoghi di cantiere, ma a causa del diniego da parte della Polizia Municipale dell’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico per non aver rispettato o termini di cui all’art. 18 del tulps, la stessa si è tenuta sul sagrato della chiesa di Acquappesa Marina. Dall’incontro è scaturito un forte dissenso e tanta amarezza, coi cittadini che hanno lamentato l’assoluta carenza di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale per aver concesso addirittura un terreno di proprietà comunale senza neppure coinvolgere la popolazione in relazione ad una decisione così importante e che incide, anche negativamente sulla vita di ciascuno.
Una decisione presa dalla giunta e senza neppure passare dal Consiglio comunale in cui, perlomeno, vi è rappresentanza dell’intera comunità.
L’antenna è stata montata in un batter d’occhio, il 27 dicembre, subito dopo la pubblicazione della data della protesta sui social network.
Il comitato è assolutamente deciso ad evitare la messa in funzione dell’antenna e sta già valutando le opportune azioni giudiziarie da intraprendere. Lo stesso comitato conta sull’appoggio dei consiglieri Sandra Ricco, Mauro Avolio e Antonio Sacco del gruppo di opposizione e Aneta Prizbylo consigliere di maggioranza, i quali immediatamente hanno sposato la giusta protesta dei cittadini. I consiglieri Ricco e Avolio hanno fatto richiesta di liquidazione dei propri gettoni di presenza che devolveranno al comitato quale contributo per affrontare eventuali spese necessarie al fine di tutelare il proprio diritto.L’amministrazione comunale dal canto suo, ha ribadito la presenza di tutti i permessi necessari previsti per legge, facendo capire chiaramente che nessun passo indietro sarà fatto.
C’è da precisare come dato importantissimo: che l’antenna è vicino ad una scuola, a ridosso delle abitazioni, all’ingresso della frazione Marina, in un luogo accessibile e visibile; rappresentando, oltre a tutto il resto, una bruttura che deturpa l’intero ambiente circostante, senza considerare che quel luogo non sarà più sfruttabile dalla comunità per altre finalità.
Ulteriore dato non trascurabile è che la linea telefonica mobile è già presente nel comune e sufficiente per la presenza di altra antenna telefonica, non molto distante da questa, nei pressi della stazione. Per questo è stato convocato e si è svolto proprio ieri (4 gennaio 2023 alle ore 17:00), un consiglio comunale straordinario aperto, il cui unico punto all’ordine del giorno ha riguardato la “Mozione sull’immediata sospensione dei lavori per l’installazione dell’antenna Rawland del gestore wind-tre”.
Durante il consiglio sono state ascoltate le istanze dei cittadini riguardo alle presunte pericolosità legate alla messa in funzione dell’antenna. Tra gli interventi, sentiti e motivati, quelli di Francesca Rennis e Claudia Andreoli, attiviste e promotrici del comitato per la rimozione dell’antenna.
Secondo il PD locale, quello del sindaco Francesco Tripicchio rappresenta un “grosso scivolone politico”, dal quale difficilmente potrà rialzarsi. Se da un lato la mancanza di comunicazione nei confronti della cittadinanza, è stato un punto su cui il sindaco ha ammesso, facendo mea culpa, di aver sbagliato, dall’altro lo stesso primo cittadino ha tentato di rassicurare la popolazione, sulla innocuità, rispetto ai dati forniti, della struttura in questione. Non sono mancati i riferimenti all’attività della minoranza, più volte citata durante il consiglio, per non aver dibattuto abbastanza sul tema. Da parte loro, i consiglieri di opposizione, hanno precisato che una delibera di giunta, oltre ad essere divulgata, non è sindacabile.
L’evolversi della situazione, data l’istallazione dell’antenna già avvenuta, non da molto spazio alle possibilità di revoca della concessione, ma il primo cittadino ha dato la sua disponibilità a vagliare qualsiasi tipo di risoluzione del problema che non implichi un danno economico per le casse comunali.