gioacchino cassano

Non è un Paese per tutti – Se autonomia differenziata è secessione

di Gioacchino Cassano

Oggi, purtroppo, sembra che stia iniziando il processo inverso a quello che, dopo lotte infinite, portò alla Unità Del Paese.

Tra l’apparente indifferenza della pubblica opinione – verosimilmente addormentata – e della vasta componente politica che dovrebbe rappresentare e difendere i legittimi diritti ed interessi di chi li ha eletti – facendo uso di un linguaggio pomposo ma, in realtà, subdolo, si  sta lavorando per costruire – a ritroso – il Paese in vigore prima della tanta sospirata unità d’Italia.

Con un termine artificioso – il cui vero significato sfugge alla maggior parte dei Cittadini – stanno predisponendo – verosimilmente – la divisione del Paese, mascherando il tutto con un termine equivoco che racchiude l’esatto contenuto del programma in corso d’opera.

Le ricche  e prosperose regioni del nord – diventate tali grazie anche ai validi contributi forniti dai lavoratori e dai  professionisti del centro/sud – raggiunti i loro scopi, chiedono di disfarsi del “fardello” (leggasi sud), che giudicano ormai inutile e si adoperano a mettere in atto una vera secessione che coniano con un termine subdolo: autonomia differenziata.

Ma, a parte il malcelato disinteresse del governo centrale, è possibile che gli organismi e le strutture che dovrebbero tutelare la nostra dignità ed i nostri sacrosanti diritti, accettino supinamente queste modalità di gestione, dirette – unicamente – ad ingigantire lo squilibrio (già esistente) fra il nord e il sud?

Ritengo che bisogna intervenire con urgenza, prima che il disegno assuma corpo e sostanza; sarebbe una beffa ed un ulteriore danno a carico delle regioni meno prosperose e depresse.

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