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Si è svolto a Paola nella scorsa settimana il raduno organizzato dal circolo lametino del “Fiat 500 Club Italia”. Per due giorni la Città di San Francesco è stata lo scenario entro il quale si è snodato il serpentone di storiche utilitarie che, oltre a dare bella mostra di sé nella centralissima Piazza IV Novembre, sono state condotte sino al Santuario per ricevere la benedizione dalla Comunità dei Minimi e dal Patrono della Calabria.
Sapientemente organizzata da Ornella Isabella e Agostino Strangis, la due giorni a bordo del mito che ha consentito agli italiani di tornare sentirsi orgogliosi della propria appartenenza, ed a sperare nel futuro di una nazione uscita sconfitta dalla Seconda Guerra Mondiale,è stata l’occasione per verificare quanta buona volontà alberga nel cuore dei paolani. Si da infatti il caso che, grazie alla sinergia innescatasi tra associazioni e privati, il tutto ha potuto avere luogo senza coinvolgere economicamente l’ente comunale. Per questa ragione il Sindaco Ferrari, intervistato nel video report che segue, ha rimarcato la necessità di credere nella solidarietà intesa come punto d’appoggio per ribaltare anche le situazioni più gravose. Coadiuvato dalla vulcanica Consigliere (nonché Presidente dell’Associazione “Radici” contro la violenza) Maria Pia Serranò, il primo cittadino di Paola ha vissuto con molto trasporto ogni fase della manifestazione che, grazie al lavoro puntuale dei Carabinieri in congedo associati nelle “Fiamme Argento”, non ha comportato particolari disagi al traffico cittadino.
A prendere parte all’iniziativa, oltre ai calabresi, sono intervenuti anche i “Fiat 500 Club” provenienti dalla Sicilia – precisamente da Giarre – che hanno attraversato lo stretto confidando nella visita a quel Santo che nella prodigiosa traversata di quello stesso specchio di mare ha compiuto uno suoi dei miracoli più celebri.
Delle 500 sfumature di modelli inestimabili (si parte infatti da valutazioni che vanno dai 5.000 agli oltre 35.000 €), il video che segue cerca di carpirne qualcuna. Nella speranza d’averne colte tante quanto bastano a poter rendere un’idea, l’auspicio è sempre quello di una “buona visione”.
