“OCEAN WARRIOR” La mia battaglia contro lo sterminio illegale negli oceani (di Antonio Mancuso)

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«Sono in molti a dire che quello che facciamo è inutile, che non c’è modo di fermare l’avanzare della marea di devastazione a cui l’essere umano ha dato l’avvio. Sono in molti a condannare me e il mio equipaggio perché pretendiamo di dettare legge e sfidiamo i baroni e i loro profitti aziendali. Alcuni vorrebbero vederci in carcere, forse morti, meglio ancora, tanto sono accecati dall’orgoglio e dalla follia del proprio antropocentrismo. A me non importa. Sono un guerriero, e questo è il modo in cui un guerriero, anche quando la vittoria non è altro che un sogno, continua a combattere contro un destino avverso.»

Con queste parole, il Capitano Paul Watson, leader di Sea Sheperd Conservation Society racconta oltre quarant’anni di lotte in difesa della fauna e delle risorse del mare.

Paul Watson nasce sulle coste orientali del Canada, che abbandona da giovane per diventare marinaio e, ben presto, pioniere dell’attivismo per la salvaguardia dell’ambiente. Nei primi anni ’70 è uno dei soci fondatori di Greenpeace, dal quale presto si allontana in netta contrapposizione contro una strategia per lui troppo moderata e una politica volta «solo a perpetuare se stessa». Crea, così, nel 1977, la Sea Sheperd Conservation Society, di cui è presidente, l’organizzazione internazionale senza fini di lucro formata soprattutto da volontari, in prima linea in ogni parte del mondo contro lo sterminio illegale di foche, balene, tonni, delfini, squali, per la tutela dei quali progetta e realizza campagne di azioni dirette. A tutti gli effetti, vere e proprie battaglie navali non armate,  che sono documentate in questo libro a cominciare dallo speronamento in acque portoghesi della Sierra, «la più famigerata e più ignobile baleniera pirata» capitanata da ufficiali norvegesi (bottino stimato in oltre 25mila balene uccise), costretta a causa di un enorme squarcio  a un forzato ritiro in porto  (e a milionari costi di riparazione), provocato da Sea Sheperd,  il  peschereccio dei mari del Nord (79 tonnellate di stazza, con prua rafforzata con cemento per affrontare le acque ghiacciate) che è stata la prima imbarcazione dell’organizzazione.

Contrariamente a Greenpeace, che ha scelto di evitare il danneggiamento delle navi baleniere nell’Oceano, la Sea Shepherd appoggia una politica intenzionale di affondamento o sabotaggio delle navi che sono ritenute colpevoli di aver violato le normative internazionali in merito alla caccia delle balene.Come conseguenza, Greenpeace ha ripudiato ufficialmente qualunque legame con la Sea Shepherd e ha riufiutato di aiutarli nel loro lavoro, asserendo: «non andremo ad aiutare persone che hanno dichiarato che useranno la violenza. Siamo qui per salvare le balene, e non per mettere a rischio la vita delle persone».

Sebbene accusati di usare violenza, i membri dicono: «Verso i contrabbandieri applichiamo la forza per impedirgli di continuare nel crimine. Non la violenza, ma solo la forza.»   In effetti tale affermazione è supportata dal fatto che, in diversi decenni di attività, i membri dell’organizzazione non sono stati condannati legalmente per le loro attività: «In tutte le nostre azioni non abbiamo mai causato ferite o lesioni a nessun essere umano e, quando abbiamo colpito, le navi sono state i nostri unici obiettivi».

Diverse persone e associazioni sono contrarie all’operato di Sea Shepherd, che è stata criticata per aver distrutto illegalmente le reti da posta alla deriva ed è stata accusata di pirateria e di proteste pericolose. Essa, tuttavia, può contare su un altrettanto cospicuo numero di fedeli sostenitori tra cui alcuni attori, come Richard Dean Anderson, Pierce Brosnan, Martin Sheen, Sean Penn, William Shatner, Rutger Hauer ed anche il Dalai Lama. Inoltre, alcuni attivisti ambientali, come Dave Foreman e Farley Mowat, e l’oramai scomparso scrittore, Edward Abbey.

Paul Watson attualmente risulta uno dei maggiori esponenti del movimento per l’ambiente e per i diritti degli animali. L’associazione e il suo operato sono oggetto di una famosa serie televisiva, Wale Wars in onda su molte reti televisive del mondo.

                                                                   

La mia battaglia contro lo sterminio illegale negli oceani

(Mursia, pagg. 448; euro 18,00).

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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