Serata commemorativa per Pompeo Panaro

Là – dove le urla, miste al sibilo dei proiettili, creano il vuoto pneumatico di un silenzio assordante – la società civile sta tentando di intervenire. Là –  dove il colore grigio delle canne di fucile è la tinta cromatica del cielo collettivo – le forze democratiche componenti “la politica” cercano di reagire. Là – dove da troppo tempo vige la regola “lasciate ogni speranza voi che ci convivete” – i cittadini vogliono sapere, conoscere e ricordare, i fondamenti della convivenza comune.

Per questo motivo, in questo momento, la politica sta cercando di affrontare un problema ormai divenuto endemico a causa della scarsa coscienza collettiva dedicatavi. E per far questo si organizzano sedute collettive nelle quali proporre lezioni esemplari di storia contemporanea. È un nobile intento, difficilmente definibile come “puntuale” , comunque da valorizzare. Qualsiasi ne sia la sorgente, parlare di ‘ndrangheta suscitando un sentimento di avversione, è un’attività degna di lode da qualunque parte la si osservi.

Erudire affinché si possa dire: “mai più”. I morti innocenti sono tanti quanti le stelle nel cielo, perché i morti innocenti non possono essere contenuti dalla ruvida terra, essi stanno là a testimoniare che nessuna morte vale qualcosa se non c’è qualcuno a rimescolarne la vita. Col ricordo, con la preghiera, con la protesta. Ogni forma di tributo ad una morte innocente è il modo per preservarne le qualità positive che la rendono tale e, quindi, indimenticabile. Gli sforzi operati, in questi ultimi tempi, dalle forze politiche che compongono il Parlamento Italiano (ed il Consiglio e l’extra consiliare paolani), vanno salutati con letizia: “era ora che tutti si occupassero di tutti”. Anche se, a ben guardare, allo stato attuale pare stiano occupando tutto.

Si, perché occupare uno spazio (e occuparsene) è divenuta l’azione fondamentale per palesare la propria idea politica. Ed ogni partito o movimento cerca di accaparrarsene l’esclusiva, dimenticando che non è con tutto lo spazio che si vince, ma con lo spazio di tutti. L’idea condivisa, la passione ricambiata.

Pertanto ogni sforzo diviene inutile perché viene assorbito in maniera distorta rispetto allo sforzo “reale” e succede che si materializzino delle situazioni come quella che – in formato di video reportage con interviste – segue.

Là – dove finanche le commemorazioni delle morti innocenti hanno assunto forma di arena – è ambientata la storia dell’iniziativa “per non dimenticare Pompeo Panaro” svoltasi a Paola ieri sera. Là – come pietre miliari sulla strada della vita comune, in un triste ordine alfabetico – sono disseminati i nomi di: Mario Cilento, Lucio Ferrami, Luigi Gravina, Mario Lattuca, Giovanni Losardo, Tonino Maiorano, Pompeo Panaro in un elenco di vittime tanto lungo quanto la distanza dalle stelle.

Buona Visione.

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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