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Quando si usa un virgolettato basso, lo si fa generalmente perché le parole comprese in quello spazio sono proprie di una persona che le ha pronunciate.
Nel caso del titolo odierno, quando riportiamo la dicitura «a modo ‘suo’», intendiamo riportare l’espressione adoperata dal Sindaco Ferrari allorquando s’è accinto a rispondere ad una domanda postagli pubblicamente da un manifestante. «A modo ‘suo’» ha tradotto il gergo tecnico delle spiegazioni ingegneristiche e le ha consegnate all’attenzione di un pubblico incalzante, risultando spesso convincente (per non dire “condivisibile”). Sempre «a modo ‘suo’» Ferrari si è concesso al confronto dimenticando che, dopo l’ultimo spot amministrativo di fine anno, il suo esser divenuto “intimo” ha indotto la cittadinanza a trattarlo con confidenza (come fosse un “Talk Show”). Una parola, quest’ultima, che dalle nostre parti è sinonimo di “malacrianza“. Questo perché l’appiattimento mediatico e la sovraesposizione confidenziale dei social network, hanno sedotto ognuno a considerare “assenti” certe formalità che sono – comunque – il fulcro della democrazia. Il Sindaco, indipendentemente da tutto, è un “pubblico ufficiale”, nei suoi confronti e dai suoi confronti dipendono i destini dell’intera comunità.
«A modo ‘suo’» – però – il Sindaco non ha mancato di rivolgersi a coloro i quali dissentono dal suo operato, definendoli frettolosamente come dei «fessi». Siccome si riferiva ad una moltitudine indistinta di cittadini, sarebbe stato meglio evitare. Perché essere il “primo cittadino” di una città nella quale s’annida lo spettro della fessaggine non è tanto bello!
Però, considerando ogni amenità detta come il frutto della concitazione del momento, e tenendo presente l’impegno con il quale si sta cercando di ottemperare ai disagi, il problema dell’acqua potabile, a Paola, è un altro ancora tra “i tanti”.
Il Video Report che segue da conto, in maniera ridotta, di tutto il periodo della manifestazione, riportando “fedelmente” tutti i virgolettati bassi sin qui adoperati.
Buona Visione
dire che siamo arrivati alla frutta mi sembra molto riduttivo… giorno dopo giorno vedo la nostra città sprofondare in un abisso oscuro e tetro… e cercando di sollevare il capo per carcare uno spiraglio di luce si pensa subito “ma che ci provo a fare?” Riflessione: Come è possibile una cosa del genere? il paolano medio (mi ci inserisco anch’io) si lascia facilmente condizionare dall’elevata apparischenza di alcuni personaggi con il quale viene a contatto…ciò avvia un annebbiamento mentale di dimensioni catastrofiche nel quale non importa cosa viene detto o perchè… ma diviene importante il COME viene detto… si… ho una maserati con il motore di un’apicedda… ma non importa se non vado avanti neanche di un metro… l’importante è sfoggiare… mettere in mostra… ma cosa poi? il nulla… ecco la situazione odierna… esempio:
diamo in dissesto? niente soldi? allora perchè riportare il lungomare come era negli anni 90? e io sono uno di quelli a cui piace il lungomare degli anni 90 ma in questa situazione non era il caso di spendere quei soldi inutilmente… per non parlare di telepaola… le varie sfilate di moda inutili… ecc…. si parla solo male di questa amministrazione… la maggior parte della cittadinanza è scontenta e delusa… e chi l’ha votato? e qui ritorna il paolano medio… ma maggior parte lo ha votato e la maggior parte ne parla male… ci sono piaciuti i cori stadio, le belle parole e la compagnia del governatore sul palco?purtroppo queste cose che stanno accadendo ultimamente non mi meravigliano più di tanto… è soltanto il normale percorso di questa amministrazione! che NOI abbiamo votato! ci sarebbe tanto e tanto da dire… ma ancora ad oggi con i SE non si fa nulla… per concludere, c’è una cosa che esporto e di cui ne vado fiero… IL PAOLANO NON SI FREGA MAI 2 VOLTE! e allora faccio un appello a tutti i concittadini… non facciamocci fregare la prossima volta… ciao
Essendo la prima volta che accade, la redazione approva un commento privo di firmatario (perché “paolanomedio” è un cappello troppo generale per definire il proprio alter ego telematico). Che siano condivisibili o meno (e propendendo – in questo caso – per questa seconda definizione), le opinioni dei lettori sono importanti. Di questo disagio si parlerà ancora ma, la prossima volta, a sfoghi catartici presentati in questa forma non seguiranno pubblicazioni né tantomeno discussioni. Grazie.