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[PAOLA] Tensione in maggioranza, Focetola non farà il capro espiatorio

Ricostruire una vicenda è un’attività che – in assenza di prove testimoniali o di indizi probanti – implica una serie di passaggi che devono necessariamente essere rispettati. Ovviamente la regola principale si basa su una solida struttura che abbia un inizio, uno svolgimento ed una fine.
Come fossero vagoni di un trenino che si vuole condurre nella stazione della credibilità (perché il fine ultimo è sempre quello di rappresentare una versione plausibile di come i fatti potrebbero essere andati) questi tre spezzoni della storia che s’intende raccontare devono essere collegati tra loro dal cavo della logica.
Pertanto, seguendo la logica, si mette insieme un canovaccio e lo si presenta all’attenzione di coloro che – alla fine – devono restare persuasi riguardo ai fatti che sono stati raccontati. In questo caso: i cittadini.
Perché ai cittadini interessa capire cosa sta accadendo in seno al Sant’Agostino, perché i paolani vogliono conoscere le ragioni che muovono le azioni di coloro che li governano. Perché non è ammissibile che un Sindaco si candidi certo dell’elezione e si ritiri a casa con la coda in mezzo alle gambe.
Qualcuno ha tradito: è ovvio. Qualcuno che contribuisce a decidere le sorti di un’intera collettività, non ha rispettato il patto fiduciario con il suo caposquadra, e lo ha mandato al macello senza troppi complimenti.
Sebbene la democrazia preveda uno scenario di questo tipo, sebbene la riforma delle Province di Matteo Renzi sia stata – fino ad oggi – una rappresentazione delle nomine feudali del medio evo, ciò che è accaduto con l’ultima tornata elettorale di secondo livello ha scombussolato i piani dell’Amministrazione Ferrari. Da domenica, a Paola, sono venuti fuori tutti i limiti di una coalizione che sembra sorretta (come si dice in dialetto) con la “sputazza”, e qualcuno – per evitare che di “sputazza” si parli – è corso ai ripari proponendo una storia.
Una storia che vede in Marco Focetola il traditore designato, perché cugino dell’Assessore Massimo che, dopo vari smottamenti attorno alla sua carica, dovrebbe definitivamente cadere sotto la scure del rimpasto.
Secondo alcuni arguiti ricostruttori e suggeritori, il Focetola del Consiglio avrebbe tradito per evitare il peggio al Focetola della Giunta.
È una trama un po’ banale, degna di un pessimo avvocato arringatore.

Per questo Marco Focetola, col suo intervento odierno (pubblicato integralmente a margine di questa lunga premessa), prende una posizione che consentirà alla storia di proseguire e – magari – di svilupparsi diversamente rispetto a quello che s’è tentato di lasciare impresso.

Perché gli interessi celati dietro la caduta provinciale di Ferrari non possono consistere in un solo posto in Giunta. Perché coloro i quali hanno evitato apertamente il voto al Sindaco paolano non sono meno coinvolti nella crisi rispetto a chi lo ha fatto di nascosto. Perché esistono possibilità di tradimenti extracittadini che metterebbero in discussione anche l’assetto con il quale certi galantuomini di centrodestra stanno preparandosi a correre per le regionali di Novembre.
Il tutto senza considerare la sgradevole e ridicola strategia difensiva di certi consiglieri che pare stiano giustificandosi con la scusa d’aver fotografato il proprio voto in cabina. A parte l’illegalità insita nell’operazione (rasente scenari che è meglio non evocare perché troppo puzzolenti di coppola e lupara), stupisce il fatto che una croce su un qualsivoglia fac-simile spacciato per scheda elettorale, chiunque poteva metterla e conservarla nei files del proprio telefono.
A questo punto ogni giorno potrebbe essere quello buono per un nuovo capro espiatorio e, per Basilio Ferrari, governare la Città di San Francesco tra i marosi del dissesto (perdipiù con un equipaggio mezzo ammutinato) potrebbe costituire un’impresa davvero impossibile.
Forse sarebbe bene prendere atto che i buoi sono andati perduti ed è inutile mettersi a cercare le corna. Forse sarebbe bene rimpastare a partire da una fiducia di cui ogni cittadino (e soprattutto il “primo”) ha bisogno in questo momento.
Seguono le parole “amare” del Consigliere Marco Focetola, tirato in ballo nella ricostruzione di questo tradimento solo perché ha il cognome di un elemento che deve essere escluso dalla Giunta.
Leggo con amarezza quanto scritto sulla Gazzetta del Sud, sicuramente si cerca di creare scompigli e litigi nella maggioranza che sostiene Basilio Ferrari. Chi mette in dubbio la mia coerenza e il mio senso di appartenenza viene immediatamente smentito dal mio operato e dal mio sostegno incondizionato ad un progetto politico che ha avuto origine nel 2012 e che continuerà fino a scadenza naturale. Respingo le accuse fatte alla mia persona e per quanto riguarda la revoca degli assessori credo che un’amministrazione attenta, ha il dovere di farlo solo ed esclusivamente analizzando il lavoro e l’operato svolto, e non per beghe politiche o di consiglieri. Ho dimostrato fedeltà sempre al progetto di risanamento del primo cittadino, ma purtroppo in politica si ha poca memoria. Sicuramente chi ha tradito oggi gestisce assessorati comunali, cosa da me poco gradita…
Era doveroso per me replicare a quanto esposto a conferma della mia serietà, coerenza e lealtà.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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