di Gioacchino Cassano
Prendendo in prestito la definizione lessicale di Democrazia, ricordo a me stesso che è quella forma di governo in cui il potere viene gestito dal popolo tramite i rappresentanti indicati e scelti dagli elettori.
Questa premessa è fondamentale per giustificare il mio dissenso (fatti salvi il mio orientamento politico e le mie prerogative personali) sulle affermazioni futili ed inconsistenti che vengono mosse all’esecutivo in carica, che viene criticato perché alcuni dei suoi componenti partecipano alle riunioni di lavoro con familiari minorenni, verosimilmente perché non hanno altro modo di conciliare le esigenze politiche con quelle dei propri congiunti.
Finché si dissente dalle modalità e dai contenuti politici – proprio in virtù dei citati principi democratici – sono ammissibili rilievi, osservazioni e proposte, ma quando, per la carenza di validi argomenti, si va sul campo personale/familiare, si violano tutti i sacri principi della sana e leale convivenza civile.
L’Opposizione, per essere accettabile, va manifestata ed espressa in modo civile e concreto, unicamente con argomentazioni afferenti alle tematiche trattate ed a quelle proposte, non certo in modo vago, generico ed inconsistente – come si sta verificando attualmente.
Questa realtà mi induce a dedurre – purtroppo – che non vengono usati metodologie, armi e strumenti idonei e adeguati per contestare democraticamente e concretamente l’esecutivo in carica.
Tutto ciò premesso, ritengo sia necessaria ed opportuna una concreta ed attenta riflessione prima di sortire con esternazioni opinabili.