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Paola, tariffe scolastiche e divieto di merenda: arriva la diffida

Come già anticipato nei giorni scorsi, la questione relativa ai rincari applicati nel calcolo delle tariffe dei servizi “mensa” e “scuolabus” dal Comune di Paola, non ha lasciato indifferenti i genitori dei piccoli scolari.

tariffe scolastiche
La prima pagina della diffida protocollata quest’oggi

Indignati per l’obbligo contrattuale annunciato nel caso in cui un bambino frequentasse corsi organizzati secondo la modalità del “tempo pieno”, inerente il divieto assoluto di portare da casa «panini o altre cibarie», i familiari degli alunni paolani si sono costituiti in un comitato e – dopo aver formalizzato la propria richiesta attraverso una raccolta di firme – hanno protocollato presso il Comune una diffida in cui sostanzialmente invitano «l’Amministrazione Comunale di Paola – si legge – in persona del Sindaco in carica pro tempore, ad annullare in via di autotutela, immediatamente e comunque entro e non oltre 3 giorni dal recepimento della presente, le tariffe relative ai servizi mensa e scuolabus e a determinarle alla luce dei principi costituzionali dell’equità, della capacità contributiva, della solidarietà sociale, dell’istruzione, e della tutela della personalità e dignità e libertà di scelta degli allievi/minori. Con avvertenza che, in mancanza, sarà adita la competente Autorità Giudiziaria sia civile che amministrativa al fine di chiedere l’annullamento e la rideterminazione delle tariffe dei servizi pubblici. Con riserva, altresì, di proporre atto di esposto/denuncia dinanzi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Paola al fine di chiedere l’accertamento di tutte le eventuali fattispecie penali rilevanti».

 

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L’ultima pagina con la formula completa della diffida

A parere dei genitori, la decisione assunta dall’Amministrazione Comunale sarebbe illegittima, per una serie di questioni motivate dalla mancanza di «qualsiasi criterio di progressività delle tariffe, (reddito, componenti nucleo familiare, ISEE, etc.)» comminate ad «anno scolastico iniziato, obbligatorie e fisse a prescindere dalla base contributiva della famiglia». Inoltre, sempre secondo i familiari degli scolari, «l’azione amministrativa è altresì illegittima in quanto, per come si evince dalla nota prot. n. 17094/14, i bambini le cui famiglie non potranno permettersi il lusso di pagare le elevate tariffe saranno costretti al digiuno, (SIC!), in quanto sarà loro “vietato il consumo di panini o altre cibarie portate da casa e consumate nella sala refezione”, con evidente messa in pericolo del loro stato di salute; inoltre, i bambini le cui famiglie non potranno permettersi il pagamento della tariffa fissa del servizio scuolabus saranno costretti a recarsi, ove possibile, a scuola a piedi e, in ogni caso, causando problematiche rilevanti ai nuclei familiari più deboli economicamente».

Una critica feroce all’Amministrazione il cui esponente apicale, il Sindaco Basilio Ferrari, è chiamato adesso a rispondere senza sollevare la solita questione relativa all’influenza dei debiti contratti dal precedente Primo Cittadino.

 

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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