elezioni regionali paola

Probabili umori consiliari paolani post-regionali

A dati ormai acquisiti, le elezioni regionali – condizionate dall’alto tasso d’astensionismo – hanno certificato il tono muscolare della politica calabrese, mostrando i rapporti di forze che governano le varie realtà locali. Per questa ragione, soffermare l’attenzione sull’andamento del voto cittadino, potrebbe costituire uno spunto per interpretare il futuro prossimo amministrativo di Paola, uscita proporzionalmente contigua al trend calabrese ma con qualche eccezione che potrebbe scombussolare i lavori dei prossimi consigli comunali.

Pertanto, escludendo gli exploit dei movimenti esterni al raggio d’azione dei consiglieri, come ad esempio quello dei 622 voti di Guccione portati in sinergia da “Prospettiva Comune+Cgil”, si potrebbe azzardare – per i casi più “esemplari” – l’umore degli eletti che andranno a riunirsi prossimamente nell’aula “Lo Giudice”.

Basilio Ferrari:dimezzato”. Da primo cittadino forzista può gioire per l’elezione di Fausto Orsomarso. Tuttavia, con appena 483 voti (ottenuti alla luce del contributo fattivo di Maria Pia Serranò, Marco Focetola e Mimmo De Rosa) le sue ambizioni di governo potrebbero essere rimodulate su ritmiche sancite da altri. Su tutti Antonio Logatto che – da solo – ha portato Morrone a 268 preferenze.

Fabio Buono: “svincolato”. Il consigliere dissidente ha rimpinguato il risultato di Giuseppe Aieta (candidato sull’apparentemente opposta sponda del PD) che con 536 voti rappresenta la misura evidente della forza contro cui nulla ha potuto fino ad oggi l’ininfluente UDC paolano.

Francesco Serpa: “debilitato”. Il superamento della soglia di sbarramento regionale restituisce ossigeno al consigliere che – nonostante il probabile aiutino esterno di Lucio Sbano – è apparso vigorosamente in affanno con le sole 238 preferenze ricevute dal capolista NCD.

Graziano Di Natale: “stranito”. Le due sole settimane a disposizione per tirare la volata alla Corigliano ed il fuoco “amico” della Cgil (che ha puntato su Guccione), hanno confuso lo scenario del consigliere provinciale. Nonostante abbia raccolto 556 preferenze, giunte alla luce di un trasversalismo esasperato, non sarebbe ancora in grado di sentirsi il “solo” a poter ambire al ruolo di antagonista contro Basilio Ferrari.

Roberto Perrotta: “tenace”. Convergendo su Franz Caruso l’ex depositario delle chiavi comunali ha dimostrato di poter ancora, autorevolmente, dire la sua. 489 preferenze sono un bottino a cui potrebbe mancare qualcosa, visto che una parte dell’elettorato afferente al capogruppo PSI, ad iniziare dal consigliere Ollio, domenica ha preferito celebrare la canonizzazione di San Nicola Saggio.

Al primo consiglio comunale utile l’ardua sentenza.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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