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[Paola – Situazione Tasse] Cambia Paola: «La Doccia Fredda»

Nonostante infuri la protesta di cittadini e comitati per le bollette illegittime dell’acqua 2013 e 2014, la cui tariffazione è stata anche censurata dall’autorità garante, il Comune, anziché correggere il tiro, gioca un nuovo dispetto ai paolani. Si tratta delle nuove tariffe del servizio idrico e della TARI (tassa rifiuti), approvate dal Consiglio Comunale il 29 luglio. Sulla Tari torneremo nei prossimi giorni, anche perché, ad oggi, il Comune non ha diffuso alcun dettaglio sui costi economici del servizio, una gravissima violazione che rende impossibile al cittadino controllare cosa si paga con i (tanti) soldi richiesti. Oggi ci concentriamo sull’acqua.

Nei giorni scorsi abbiamo letto sui giornali un compiaciuto annuncio del sindaco che si è vantato di essere andato incontro ai bisogni essenziali delle fasce deboli, introducendo una tariffa agevolata per i consumi fino a 120metri cubi l’anno. Ebbene, questa è l’ennesima balla di una maggioranza che è “promettente” solo nel senso che fa continue promesse, ma non le mantiene mai. Vediamo allora i numeri veri, mettendo in relazione le tariffe del 2012, del 2013 e del 2015.

Voce tariffaria 2012 2013 2015 Variazione 2013-2015 Variazione 2012-2015
Acqua potabile € 1,06 Fino a 48 metri cubi €0,94 Fino a 60 metri cubi €0,94 invariato -10 %
Oltre 48 metri cubi €1,77 Da 61 a 120 metri cubi € 1,50 -15 % + 42 %
Oltre 120 metri cubi €2,00 +13 % + 100 %
Fognatura € 0,09 Fino a 48 metri cubi €0,10 Fino a 60 metri cubi €0,08 – 20 % -10 %
Oltre 48 metri cubi €0,40 Da 61 a 120 metri cubi €0,13 – 66 % + 40 %
Oltre 120 metri cubi €0,48 + 20 % + 430 %
Depurazione €0,27 Fino a 48 metri cubi €0,26 Fino a 60 metri cubi €0,15 – 38 % – 41 %
Oltre 48 metri cubi €1,26 Da 61 a 120 metri cubi €0,50 – 60 % + 80 %
Oltre 120 metri cubi € 1,50 + 19 % + 450 %

 

La tabella dimostra che la tanto favoleggiata riduzione non ci sarà. Visto che il consumo medio di una famiglia di quattro persone si aggira intorno ai 150 metri cubi all’anno, è fin troppo facile capire che le riduzioni sui primi metri cubi verranno compensate dagli aumenti della tariffa standard. Inoltre è stata prevista una bolletta minima che, anche a fronte di un consumo pari a zero, costerà 36 euro. Né dalla delibera si comprende se ogni scaglione ha il suo prezzo o se, superata la soglia, si calcolerà tutto (inclusi i primi 60 metri cubi) al prezzo più alto.

Senza contare che, rispetto a tre anni fa, le tariffe sono, in media, più che raddoppiate (per fognatura e depurazioni si pagherà anche quattro volte tanto). Gli unici che forse ci guadagneranno saranno quelli che abitano una seconda casa per pochi mesi all’anno. Alla faccia dell’aiuto alle classi deboli: le famiglie numerose avranno purtroppo un’unica alternativa: pagare o puzzare.

Noi riteniamo che, in un momento di crisi come quello attuale, solo una misura avrebbe garantito un effettivo sostegno ai cittadini più in difficoltà, ossia legare esenzioni e agevolazioni al reddito prodotto; questo vale sia per l’acqua che per gli altri servizi comunali (spazzatura, mensa scolastica, scuolabus). Ma da quest’orecchio la maggioranza non ci sente: si paga tutti uguale, senza tener conto del fatto che 50 euro non hanno lo stesso valore per chi ne guadagna 500 e chi ne guadagna 5000.

Questi sensazionali aumenti sono legati alla rideterminazione complessiva dei costi del servizio, portati quest’anno a 2.910.035 euro, da 2.120.000 euro che erano nel 2012 e 2.876.000 euro nel 2013: un aumento netto di quasi 800.000 euro in due anni.

E quali sono le ragioni di questa lievitazione? Secondo la delibera approvata il 29 luglio dal consiglio comunale, il Comune intende sborsare 115.000 euro per il personale del servizio idrico, 40.000 euro per la manutenzione dei mezzi (erano 30.000 nel 2013), 210.000 euro per la manutenzione della rete (erano 100.000 nel 2013), 983.000 euro per la Sorical (erano 827.000 nel 2013), 1.254.000 euro per l’appalto LaoPools e nientemeno che 225000 per la riscossione esterna (erano 15.000 euro nel 2013).

Intanto gradiremmo sapere dal Comune di quali mezzi propri e di quale personale proprio si avvale per la gestione del servizio idrico, in modo da giustificare i 155.000 euro che iscrive a bilancio. Poi, se si tratta di dipendenti comunali, le loro retribuzioni dovrebbero rientrare nelle generali spese per il personale; e allora, perché prevedere la loro remunerazione a parte? Se, invece, sono dipendenti LaoPools, perché non rientrano nel costo dell’appalto? Lo stesso dicasi per i 200.000 euro previsti per la manutenzione della rete. Ancora, perché continuiamo a pagare oltre 900.000 euro all’anno alla Sorical quando Paola sarebbe teoricamente autosufficiente per l’approvvigionamento idrico utilizzando le fonti site nel territorio comunale? Infine, ma se il personale e la manutenzione dei mezzi e della rete li paga già il Comune, che glieli diamo a fare 1.250.000 euro a LaoPools? E inoltre: quali sarebbero questi costosi interventi di manutenzione eseguiti, visto che ci sono intere zone di Paola (come San Miceli) senza acqua potabile?

Perché non si segue l’esempio dei comuni virtuosi che, anche in provincia di Cosenza, hanno deciso di sottrarsi a questo odioso balzello aggiuntivo dovuto alla Sorical che ci rivende la nostra acqua? Perché, poi, non si segue anche l’esempio di chi ha attuato il risultato referendario del 2011, sottraendo il servizio alle società private (che hanno interesse a fere profitti sulla vendita dell’acqua) e riaffidandolo ad un’azienda pubblica comunale?

In questo modo si potrebbero liberare oltre 2 milioni di euro all’anno (i tre quarti del costo totale che siamo costretti a pagare) e si potrebbero impiegare lavoratori con contratti e stipendi sicuri, ricominciando a fornire un servizio decente e restituendo una prospettiva dignitosa a decine di lavoratori e rispettive famiglie.

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